martedì 19 gennaio 2010

10 sì e 10 no


Stati Generali della scuola Trentina:


sottoponiamo alla vostra lettura e discussione
la bozza dei 10 sì e 10 no 
presentata all'assemblea del 16 gennaio

1. Sì ad una diminuzione del tempo complessivo degli orari di lezione ma senza scendere sotto il tetto previsto dai quadri orari nazionali e con la garanzia dell’attivazione degli ambiti di autonomia previsti, per legge, alle Istituzioni Scolastiche.


2. Sì alla possibilità, sulla base di una scelta VOLONTARIA e NON OBBLIGATORIA da parte dei docenti, di accedere ad una valutazione da affiancare all’obsoleto criterio di retribuzione economica basata unicamente sull'anzianità. 


3. Sì al plurilinguismo nell’arco dell’intero percorso di studio affrontato, col mantenimento dell'inglese come prima lingua e l’affiancamento di una seconda lingua comunitaria che famiglie e studenti potranno scegliere .


4. Sì ad un intervento di analisi scientifica e di investimento economico circa il fenomeno del “disagio mentale professionale” come peraltro previsto dai D.L.81/08 e 106/09.


5. Sì a Conferenze Territoriali (come previsto anche dalla legge quadro provinciale n.5 dello 07/08/2006) che realizzino una reale partecipazione di studenti, genitori, docenti, dirigenti, personale della scuola, amministrazioni locali, ”attori sociali” e categorie economiche del territorio alla scelta e alla dislocazione degli indirizzi di studio più consoni e adeguati alle esigenze della comunità Trentina.


6. Sì allo sviluppo di un serio e articolato “progetto di orientamento” che colleghi, efficacemente e realmente, le scuole secondarie di vario grado e sia capace di garantire a studenti e famiglie maggiori elementi di valutazione nella scelta degli indirizzi di studio, dei percorsi universitari e delle attività di lavoro (in merito si consultino gli atti dell’XI Congresso Nazionale di “Orientamento alla scelta” Padova-18-19/06/2009).


7. Sì alla creazione di una Agenzia dell’Istruzione capace di una competente e efficace governance del Sistema di Istruzione, Formazione e Ricerca in Trentino attraverso l’apporto di tecnici altamente qualificati e una struttura di dirigenti sottratta a nomine di natura esclusivamente partitica.


8. Sì alla tutela, alla qualificazione ed a una rigorosa rendicontazione degli investimenti nel settore strategico della scuola e della ricerca universitaria esercitando, laddove possibile, tutti gli sforzi e tutte le sinergie utili a recuperare risorse economiche ovvero a far convergere verso il settore pubblico economie aggiuntive, ad esempio derivanti da spese opinabili ed onerose. (In merito quasi infinite sono le possibilità di non disperdere in tanti rivoli le risorse dei contribuenti: dalla possibilità di mettere un tetto di reddito al buono che finanzia ,attualmente “senza limiti di reddito”, l’iscrizione alle scuole paritarie; a contributi concessi ad università della Toscana ?400.000 euro, a soggiorni in California ? 300.000 euro; alla miriade di gemellaggi che oramai davvero non si rifiutano a nessuno! 900.000 euro etc.etc.


9. Sì ad un programma di “formazione continua” del personale docente realizzato assieme all’Università di Trento e a tutti gli altri centri di ricerca capaci di stipulare intese volte a qualificare, ri-orientare ed aggiornare l’offerta formativa della scuola Trentina e ad istituire una consolidata e qualificata “collaborazione tra soggetti pubblici e privati” capace di “mantenere alto il livello di apprendimento degli studenti”Al contempo finanziare “attività di formazione dei docenti” ed “ottenere una capacità profonda di comprensione e riflessione critica” in particolare “nel campo scientifico e tecnologico”. ( Citazioni e obiettivi sono tratti da Educare per innovare,il programma che il Presidente Obama e il Ministro per l’educazione Duncan hanno reso operativo negli USA per le Istituzioni scolastiche attraverso fondi pubblici e privati a seguito dei “risultati non entusiasmanti nelle prove di matematica, scienze e tecnologia PISA-2006 e NAEP-2009”).


10. Sì ad una intesa relativa al calendario scolastico tale però da non stravolgerlo ma capace di una mediazione alta e sensibile ad esigenze didattiche, organizzazione del tempo-scuola, problemi economici e gestionali delle famiglie. (In sintesi si ritiene possibile anticipare l’inizio e posticipare il termine dell’anno scolastico di un periodo complessivo massimo di 10 giorni da suddividere in 2 unità di 4-6 o 5-5 giorni a due specifiche condizioni: 1) inserire 2 periodi di finestra tecnica nell’anno scolastico da destinare ad affrontare le “carenze cognitive” degli studenti e realizzare altre attività didattiche. 2) Inserire 2 periodi di vacanza situati rispettivamente fine ottobre - inizio novembre e fine febbraio-inizio marzo. 



1. No alla soppressione degli IPC: un regalo ad un settore privato “pericolosamente vicino…”all assessore Dalmaso e una possibilità di scelta in meno per studenti e famiglie proprio quando i dati ISTAT segnalano un aumento del fenomeno della dispersione scolastica in Trentino (+16%)


2. No all’introduzione di un biennio unitario e al continuo procastinarsi delle scelte da parte di famiglie e studenti. E’ piuttosto necessario aiutare a costruire una scelta ponderata con una seria politica di orientamento e un maggior dialogo tra differenti ordini di scuole,meglio se in rete tra loro. Nel secondo biennio, fatalmente, si riprodurrebbero problemi di continuità e, in questo caso “bisognerebbe cambiare Istituto” (Prof.ssa Franca Zappini-Presidente ANP-Trentino). Oltre a ciò, un biennio comune farebbe scendere ancora i livelli d’istruzione medi e generali peggiorando la già grave situazione dei futuri studenti universitari (come analiticamente ed esaurientemente spiegato dalla Conferenza dei Rettori Universitari nell’ultimo appello diramato agli organi d’informazione)


3. No all’abolizione del plurilinguismo e dell’opzionalità nella scelta di lingue di ambito comunitario
(si veda,in merito, il Trattato di Lisbona che individua nell’apprendimento delle lingue comunitarie un primo ed indispensabile elemento di integrazione sovranazionale).


4. No alla confisca dell’autonomia scolastica agli Istituti che ne detengono,ai sensi della normativa vigente,piena titolarità.(si veda,al proposito, la dichiarazione del Presidente della VII Commissione della Camera dei deputati on.le Valentina Aprea, che garantisce l’intangibilità di tale prerogativa e le dichiarazioni, apparse sulla stampa, del Presidente ANP-Trentino, prof.ssa Franca Zappini     


5. No Alla cancellazione di fatto dei docenti precari dalla scuola Trentina e alla creazione di un numero imprecisato di sovrannumerari tra i docenti di ruolo. I precari, a differenza di altre categorie di lavoratori, non dispongono di alcun tipo di ammortizzatore sociale e rappresentano il presente e il futuro della nostra scuola.  Sono stati formati e selezionati dall'amministrazione, sono stati per anni essenziali per coprire le carenze strutturali del sistema d’istruzione della nostra provincia: pensare di espellerli dal mondo del lavoro significa non investire nel domani dell’istruzione; ritenere che  possiamo privarci di loro è, strategicamente stupido ed eticamente vergognoso. 


6. No Alla sostanziale sparizione dei corsi serali dal panorama dell’offerta formativa provinciale. Rappresentano l’unica reale possibilità di riqualificare i lavoratori in età adulta.Realizzano progetti concreti di “educazione e formazione lungo l’intero arco della vita”.Si prendono cura di studenti spesso ai margini del nostro sistema di formazione,di soggetti talvolta più fragili,in altri casi portatori di dis-abilità.Realizzano, con qualità e professionalità, interventi volti all’integrazione,recupero e successo formativo di persone che, sovente, hanno abbandonato la scuola.


7. No Ad ore di 50 minuti decise dalla Giunta Provinciale esclusivamente per fare cassa,nella totale assenza di un qualsiasi credibile progetto avente finalità di natura pedagogico-didattica.L’utilizzo della flessibilità del tempo-scuola è,all’interno del panorama normativo italiano,da sempre e per legge,un mezzo atto a raggiungere uno scopo educativo prefissato ,non un fine da perseguire per sé.


8. No alla creazione del più grande “soggetto privato provinciale”d’Italia grazie alla sistematica sottrazione di fondi alla scuola pubblica,ad un crescente impiego di risorse per un insieme di enti che assumono per chiamata,che scelgono di costituire sedi solo in grosse entità urbane e usufruiscono di lobby capaci di proporre,in parlamento,modifiche “ad hoc” alle norme nazionali.


9. No Ad una presunta razionalizzazione delle strutture della scuola senza un approfondito e informato confronto con studenti,famiglie,dirigenti e personale docente e non docente delle Istituzioni pubbliche in oggetto.


10. No Al varo di misure per la scuola nei mesi che dovrebbero essere dedicati a scegliere e ad orientare.  

5 commenti:

Monica ha detto...

I no mi piacciono tutti; dei sì non me ne piace neanche uno. Sono andata via prima della fine dell'assemblea: sono stati votati?

nz, EP ha detto...

no, sono stati proposti alla discussione. Sraebbe importante commentarli efficacemente (non basta: non me ne piace neanche uno!) e proporre delle modifiche o delle alternative. Utilizziamo anche i gruppi di discussione (http://groups.google.it/group/scuolatrentina).
graize. avanti!

nicoredo ha detto...

in generale il documento è condivisibile e sarebbe stato - come bozza - da votare già alla scorsa riunione. in ogni caso, sarebbe meglio precisare, chiarire il punto 4.No e anche il punto 8.no. il 2.no è da collegare al 6.sì e solleciterebbe qualche indicazione più chiara nelle procedure di orientamento che oggi presenta delle inefficienze evidenti (quanti sono i ragazzi che orientati ai professionali poi si iscrivono ai tecnici o licei? e quanti procedono pur con due-tre o più debiti?. il 2.sì dovrebbe essere precisato con l'introduzione della meritocrazia e proponendo strategie più trasparenti e condivise di valutazione; tra l'altro, a che serve l'anno di prova se non eseguire una formalità? il 7.sì praticamente sottindende la riesumazione della sovrintendenza con poteri e competenze ad hoc ? 10.sì il calendario: abbiamo tutti presente che molti docenti finiscono la scuola verso la prima settimana di luglio?!? altro: se si posticipa la fine scuola chi ci garantisce di non morire per un colpo di calore? chi ci garantisce che tutte le scuole verranno dotate di adeguati impianti di condizionamento? già a maggio nelle aule esposte al sole si boccheggia....e talvolta accade questo anche in settembre!! e siamo in trentino, non in sicilia!

Toyo Perplesso ha detto...

Io invece sarei per la valutazione OBBLIGATORIA degli insegnanti: avere ogni tanto il fuoco sotto il sederino aiuterebbe tanti a cercare di non fossilizzarsi. Il problema e' come la si farebbe. Tempo fa ho scritto un post a riguardo, che rilancio qua:

http://www.genteepersone.it/2008/09/valutazione-insegnanti-perch-no.html

Comunque: complimenti per il lavoro!
Mister_NixOS

Anonimo ha detto...

concordo con mister nixos ed anche con la sua proposta
m.p.