lunedì 24 febbraio 2014

ODG dell'Assemblea generale



Ricordando che è domani sera, 

MARTEDI' 25 FEBBRAIO

è convocata 


l'ASSEMBLEA GENERALE 
(RISERVATA AGLI ISCRITTI SGST)


alle ore 20.30, presso la nostra sede di FENALT,

comunichiamo l'OdG:

1. Comunicazioni in merito 
a- al corso di formazione sindacale: relatori, temi e calendario
b- alla campagna di tesseramento: tempi e strategie

2- La scuola secondo il Signor  Rossi: scenari e prospettive

a- Abilitazioni, graduatorie, reclutamento, valutazione,  concorsi e albi. 
Tra doppi canali, diritti, meritocrazia, privilegi, prevaricazioni e dividi et impera... quale possibile posizione per SGST?

b- Qualità e ricatto... assunzioni contro flessibilità? 
Trilinguismo, competenze, nuove tecnologie ecc. possono rappresentare un'occasione per la scuola, gli studenti e gli insegnanti... o è solo un paravento per i soliti tagli? Quali strategie per SGST?

3. Varie ed eventuali


NB: vista la complessità e l'importanza dei temi, chiediamo la collaborazione di tutti per rendere costruttiva ed efficace l'assemblea. Grazie.


VI ASPETTIAMO TUTTI... uno per uno!

martedì 11 febbraio 2014

appunti per l'incontro Rossi - sindacati

Stamattina si svolge il tanto atteso incontro tra il Presidente/Assessore Ugo Rossi e le organizzazioni sindacali della scuola.
Gli Stati Generali della Scuola Trentina non sono stati invitati: peccato! 
Quello che avremmo avuto da dire lo sintetizziamo qui sotto.


1- Siamo spiacenti che Rossi non ci abbia convocato (gli Stati Generali, ma anche le altre organizzazioni di docenti, studenti, famiglie): trincerandosi dietro il paravento della rappresentatività istituzionale, nega voce a una componente essenziale della scuola trentina: un brutto segnale, che tradisce la volontà di non affrontare davvero la questione "qualità" del sistema istruzione, ma di limitarsi alla superficie degli annunci (belle parole come trilinguismo, successo formativo, competenze...), rinnovando nel contempo la politica di tagli e risparmi


2 - I numeri: 300 assunzioni spalmate su più anni non rappresentano alcun investimento, anzi, sono numeri a cui ci ha purtroppo abituato la miseria (leggi: "tagli") della normale amministrazione targata Dellai-Dalmaso. Numeri che non coprono nemmeno i pensionamenti e sono una goccia nel grande mare del precariato in Trentino.

3 - Sia detto una volta per tutte che l'assunzione dei precari non rappresenta in ogni caso un costo per l'amministrazione, in quanto a migliaia già lavorano da anni e quindi già percepiscono salario. L'unico costo in più deriverebbe eventualmente dal riconoscimento degli scatti di anzianità: che sappiamo però essere bloccati.

3Bis - Va ricordato inoltre che pende sulla PAT un gigantesco ricorso, che ora è al vaglio della Corte di giustizia Europea: secondo la normativa europea, infatti, l'amministrazione pubblica è obbligata ad assumere a tempo indeterminato i lavoratori che sommano tre anni di contratti a tempo determinato presso lo stesso datore di lavoro e per le stesse mansioni (che è esattamente il caso dei docenti ricorrenti)

4 - Prima di avviare qualsiasi discussione vogliamo finalmente i numeri reali e completi del precariato in Trentino. Per esempio: a) nessuno sa dire quanti sono in tutto i docenti precari che marciscono nelle graduatorie d'istituto; b) l'Amministrazione non ha mai detto ufficialmente quante persone realmente lavorano ogni anno nella scuola trentina: il numero delle cattedre non corrisponde al numero di persone (anche tenendo conto spezzoni, supplenze brevi, ecc). 

5 - Rossi sia chiaro ed esplicito riguardo a cosa intende con quella richiesta di "flessibilità" e dica subito, per esempio, se intende rivedere anche il carico orario previsto da contratto (oggi 18 ore settimanali da 50 min + 70 ore + 40 ore). La retorica dei tre mesi di ferie è falsa e tendenziosa: tutti sanno che è da sempre una misura compensativa per gli infimi livelli salariali degli insegnanti italiani rispetto ai colleghi europei.

6 - Rossi spieghi come intende adeguare il sistema di formazione e selezione dei docenti (Pas, TFA, Concorsi, ....?)

7- Rossi dica se intende caricare tutta la selezione e formazione (quindi la valutazione) dei docenti sui nuovi assunti o se pensa di lavorare su un sistema di valutazione e quindi valorizzazione che coinvolgerà anche i docenti già di ruolo.

8 - Rossi dica se intende o meno intervenire sui meccanismi di distacco, assegnazione provvisoria e simili, che alterano sensibilmente il quadro delle cattedre disponibili, vacanti e occupate

9 - Rossi spieghi chiaramente cosa intende fare delle graduatorie esistenti: provinciali, d'istituto e dei concorsi. 

10 - Rossi chiarisca i tempi e il metodo con cui intende procedere

11 - Avvertimento ai sindacati che incontreranno Rossi: sappiano che, se queste rimangono le premesse, non esiste alcun margine - non esiste alcun margine - di trattativa.
Se le prospettive e le condizioni poste dall'Assessore dovessero essere quelle intraviste in questi giorni, saremmo di fronte a un ricatto bello e buono, non dissimile da quelli imposti ai lavoratori della Fiat o della Electrolux.
Pretendiamo dalle OO.SS una posizione netta e risoluta: nessun inciucio sarà più tollerabile da parte di una categoria che sta pagando fin troppo care le scellerate politiche sindacali degli ultimi anni.

12 - SGST-Fenalt ribadisce per l'ennesima volta che, se si vuole affrontare seriamente il problema della qualità della scuola Trentina:
- il metodo non può che essere trasparente, includente e democratico
- il problema del precariato va risolto alla radice e guardando al lungo periodo, innanzitutto 1) ASSUMENDO SUBITO TUTTI I DOCENTI (che già lavorano) SU TUTTI I POSTI REALMENTE DISPONIBILI SULL'ORGANICO DI FATTO! e 2) costruendo un sistema di formazione, selezione, arruolamento e valutazione/valorizzazione dei docenti che sia efficace, giusto e meritocratico
- coi tagli non si fa qualità!

venerdì 7 febbraio 2014

Signor Rossi, ti sfidiamo




Egregio Signor Rossi, 
sono passati ormai quasi quattro mesi dall'insediamento della Sua Giunta e dall’assunzione, da parte Sua, della carica di Assessore all'Istruzione e, fatto salvo l’annuncio di un piano per il trilinguismo, non ci pare sia pervenuta alcuna indicazione sulle prospettive generali o sulle linee programmatiche dell'azione di governo che intende perseguire. A dispetto delle Sue dichiarazioni elettorali sulla centralità della scuola, finora non è stata avanzata alcuna proposta concreta in merito ai molti problemi che condizionano il sistema educativo della nostra Provincia.

Dobbiamo forse pensare che “chi tace acconsente”, e che quindi Lei intende porsi in totale continuità con la sciagurata impostazione culturale e gestionale del catastrofico governo Dalmaso-Dellai?

Diverse settimane fa Lei ha auspicato pubblicamente l’apertura di un tavolo di confronto con le rappresentanze del mondo della scuola: quando pensa di convocarlo? Possiamo sperare in una concezione della rappresentanza che riesca davvero a coinvolgere, al di là della forma meramente istituzionale, tutte le componenti della scuola reale, capaci di esprimere esigenze e proposte di studenti, insegnanti e famiglie?

Recentemente il ministro Carrozza ha proposto un ‘sondaggio’ per raccogliere gli umori e le opinioni del mondo della scuola: perché non prenderne spunto, avviando nella nostra Provincia una capillare operazione di ascolto e consultazione in tutti gli istituti? Un po’ come fece tra il 2005 e il 2006 l’Assessore Salvaterra, allora impegnato a redigere la Legge che ancora regola la scuola trentina.
Questo potrebbe essere il primo passo per dare concretezza a un dialogo efficace e proficuo, al fine di affrontare le tante criticità e questioni aperte che attualmente affliggono la nostra scuola: dal problema – mai davvero affrontato – del precariato, al tema del reclutamento, della formazione e valutazione degli insegnanti; dal mancato rinnovo del contratto provinciale, al blocco degli scatti di anzianità; dalla ridefinizione della figura dei Dirigenti scolastici, agli investimenti (o ai tagli!) per l’istruzione, fino al ripensamento della struttura e della funzione dell’Iprase. Per citarne solo alcuni.

In questa prospettiva, la proposta di una scuola trentina trilingue potrebbe diventare l'occasione per un ripensamento complessivo del sistema dell'istruzione provinciale, capace (anche) di ridiscutere scelte ideali e forme organizzative che si sono rivelate poco efficaci e spesso dannose. Un'occasione per costruire assieme una riflessione pacata sulle possibilità di dare alla nostra Provincia una scuola realmente all'altezza delle sfide che ha di fronte. 

È chiaro, però, che un progetto così ambizioso non può prescindere dalla disponibilità a investire finalmente le necessarie risorse e, soprattutto, dalla scelta di un metodo di lavoro dialogante, trasparente e democratico: serve, insomma, una netta inversione di tendenza rispetto al passato e la rinuncia, da parte Sua, al metodo autoritario e autoreferenziale con cui nella scorsa legislatura si è pensato di poter governare la scuola trentina.

È indubitabile che la coincidenza nella Sua persona delle responsabilità di Assessore all’Istruzione e di Presidente della Giunta Provinciale costituisca un’occasione davvero storica: perderla, o non sfruttarla al meglio, rappresenterebbe un crimine. 

Noi siamo pronti. E Lei, caro signor Rossi, è disposto a raccogliere la sfida?


Alessandro Genovese e Nicola Zuin, 
Stati Generali della Scuola Trentina-Fenalt