mercoledì 28 novembre 2012

ecco dove


sala verde della PAT 

via Romagnosi, 9 (centro Europa) 

venerdì 30 novembre alle ore 18.00

E' convocata 
L'ASSEMBLEA GENERALE 
DEGLI ISCRITTI

All'ordine del giorno molte questioni tra cui:

1. discussione dei seguenti temi:
a) reclutamento e apertura/chiusura graduatorie
b) documento Foreg e sue conseguenze
c) Clil e libertà d'assunzione
d) esternalizzazioni scuola primaria e secondaria di primo grado (es. mense)
e) rinnovo contratto e ipotesi 36 ore con cartellino
f) opportunità di modificare la presa di posizione sugli stipendi dei dirigenti

2. Organizzare delle prossime iniziative, tra cui:
a)  una maxi-correzione in piazza al fine di mostrare una parte del lavoro sommerso dei docenti. Importante appuntamento per ottenere notevole visibilità e presentare ufficialmente la nostra posizione su alcuni argomenti cruciali. La data proposta è sabato 15 dicembre alle ore 14 in una via del centro di Trento
b) ritorno in consiglio provinciale
c) estensione e sintonizzazione iniziative nelle scuole


3. Discussione di alcune tematiche organizzative e interne a Sgst-Fenalt
a) caledarizzazione di incontri mensili tra gli iscritti
b) creazione di una doppia mailing list (una aperta a tutti e l'altra riservata agli iscritti)
c) istituzione di un grupo di lavoro permanente con suddivisione compiti e incarichi specifici

e se non basta... varie ed eventuali

L'assemblea è aperta a tutti gli iscritti 
e a coloro che intendono iscriversi in quell'occasione:

 i quali tutti quanti sono caldamente invitati 

a fare il possibile per esserci.

martedì 27 novembre 2012

assemblea


E' convocata 
L'ASSEMBLEA GENERALE 
DEGLI ISCRITTI
venerdì 30 novembre alle ore 18.00
(il luogo è ancora da stabilirsi, seguirà comunicazione definitiva)

All'ordine del giorno molte questioni tra cui:

1. discussione dei seguenti temi:
a) reclutamento e apertura/chiusura graduatorie
b) documento Foreg e sue conseguenze
c) Clil e libertà d'assunzione
d) esternalizzazioni scuola primaria e secondaria di primo grado (es. mense)
e) rinnovo contratto e ipotesi 36 ore con cartellino
f) opportunità di modificare la presa di posizione sugli stipendi dei dirigenti

2. Organizzare delle prossime iniziative, tra cui:
a)  una maxi-correzione in piazza al fine di mostrare una parte del lavoro sommerso dei docenti. Importante appuntamento per ottenere notevole visibilità e presentare ufficialmente la nostra posizione su alcuni argomenti cruciali. La data proposta è sabato 15 dicembre alle ore 14 in una via del centro di Trento
b) ritorno in consiglio provinciale
c) estensione e sintonizzazione iniziative nelle scuole


3. Discussione di alcune tematiche organizzative e interne a Sgst-Fenalt
a) caledarizzazione di incontri mensili tra gli iscritti
b) creazione di una doppia mailing list (una aperta a tutti e l'altra riservata agli iscritti)
c) istituzione di un grupo di lavoro permanente con suddivisione compiti e incarichi specifici

e se non basta... varie ed eventuali

L'assemblea è aperta a tutti gli iscritti e a coloro che intendono iscriversi in quell'occasione: i quali tutti sono caldamente invitati a fare il possibile per esserci.

ciao a tutti! 
a breve, appena troviamo la sala, la comunicazione del luogo.



domenica 25 novembre 2012

Russell in azione


 
Il corpo docenti del Liceo Russell di Cles ritiene che la logica delle attuali scelte politiche del Governo nazionale e provinciale, con cui si pretende di favorire la crescita del paese contenendo le spese nel settore che maggiormente contribuisce alla crescita e alla formazione degli individui, sia miope e sbagliata.
Constata che la figura professionale dei docenti, ancora una volta, viene mortificata e svilita. Essi vengono considerati spesso non in base alle loro specifiche competenze ma in funzione delle esigenze economiche di risparmio, ignorando del tutto i bisogni concreti della scuola, di chi la frequenta e di chi vi opera.
Esprime il proprio dissenso nei confronti di una scuola in cui domina l’ansia di misurare con parametri esclusivamente quantitativi e di tipo aziendale il lavoro dell’insegnante, determinando un abbassamento del livello qualitativo e la conseguente dequalificazione dell’insegnamento e dell'apprendimento.
Desidera ricordare che un docente della Scuola Pubblica Italiana, oltre alle 18 ore di lezione frontale, impegna il suo tempo in:
-       preparazione delle lezioni;
-       elaborazione e correzione di verifiche;
-       preparazione di sportelli, corsi di recupero e potenziamenti;
-          Collegi docenti;
-          Consigli di classe;
-          riunioni di Dipartimento;
-          colloqui con i genitori;
-          colloqui e/o indicazioni personalizzate agli studenti sul lavoro da svolgere (revisione di tesine, indicazioni per il recupero delle insufficienze e delle carenze…);
-          visione, studio e realizzazione di progetti;
-          aggiornamenti legati allo svolgimento della funzione docente;
-          redazione di programmazioni preventive e consuntive, verbali, modulistica di varia natura (per uscite didattiche, viaggi di istruzione, richieste di permessi e consenso dei genitori, segnalazioni alle famiglie di problematiche particolari, ecc.);
Il docente, inoltre, ha bisogno di ore di studio per autoaggiornamento, motivo per cui spesso gli insegnanti acquistano, a proprie spese, i materiali di aggiornamento (libri) e di lavoro (strumenti informatici).
I firmatari concordano con i colleghi di altre scuole provinciali e nazionali nell'esprimere la netta contrarietà ai seguenti provvedimenti all’ordine del giorno dell’agenda politica:
·         Il D.D.L. L.953 ex Aprea: progetto di riforma sostanziale degli organi collegiali che restringe gli spazi di democrazia avviando all’autonomia statutaria di ciascuna scuola. Questa prospettiva mette in discussione il sistema nazionale pubblico dell’istruzione aumentando l’influenza di soggetti esterni che, in ragione della loro capacità di finanziamento esterno, influenzeranno pesantemente il Piano dell’Offerta Formativa;
·         Il Decreto di Stabilità che si propone tagli economici ingenti ed immediati, anche se non specifica come, dato che il consistente aumento unilaterale delle ore di lezione frontale degli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado (da 18 a 24 ore) sembra momentaneamente accantonato;
·         L’art.13 del D.D.L. 95 del 06/07/2012, convertito in legge n. 135 del 07/08/2012, che prevede il declassamento dei docenti inidonei facendo ricadere in misura iniqua il peso della crisi sulla categoria più debole (malati gravi e loro familiari);
·         La recente rottura del tavolo di trattativa tra Miur e Organizzazioni Sindacali ha ulteriormente congelato il pagamento degli scatti di anzianità. Se questo può essere compreso in una contingenza di grave difficoltà come quella che stiamo vivendo, non può essere in nessun modo accettato nel momento in cui si preveda contestualmente lo stanziamento di più di 200 milioni di euro per il comparto della scuola privata.
Collegialmente i firmatari si impegnano a:
1.       esplicitare in modo chiaro ai genitori, tramite uno striscione da appendere nelle sedi in cui si svolgono le udienze, le attività svolte dagli insegnanti che rientrano nella funzione docente;
2.        inviare il presente documento al Consiglio dell’Istituzione e alle altre componenti della scuola;
3.      esimersi dallo svolgere incarichi non obbligatori;
4.      articolare il proprio intervento in classe in forma di didattica essenziale (scarna e sintetica presentazione degli argomenti, astenendosi da qualsiasi approfondimento e contributo personale) per almeno un'ora, nella settimana dal 26/11 al 1/12, in ciascuna delle classi in cui opera, dopo aver opportunamente esplicitato agli studenti le motivazioni dell'iniziativa.
 

venerdì 23 novembre 2012

Bombe


Statali, 230mila precari in scadenza. La Camusso: "Una bomba sociale"

Il ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi pronto a trattare ma il suo collega dell'Economia Grilli frena. La Cgil denuncia: "Si assisterà a veri e propri licenziamenti di massa"


http://www.repubblica.it/economia/2012/11/23/news/statali_precari-47228505/?ref=HREC1-7





Il dissenso del Prati


I sottoscritti docenti del Liceo classico «G. Prati» di Trento, associandosi alla protesta di molte scuole d'Italia e della Provincia di Trento, esprimono – attraverso il presente documento – la propria indignazione e il totale dissenso nei confronti dell'operato del Ministro dell'Istruzione Profumo.
Si ritiene infatti vergognoso che il Ministro Profumo abbia anche solo pensato di poter aumentare l'orario di servizio del personale docente di 6 ore di insegnamento a parità di retribuzione, sia perché intende operare unilateralmente, sia perché si basa, anziché sulla conoscenza della realtà dei fatti, sul diffuso pregiudizio che riduce il lavoro degli insegnanti a 'sole' 18 ore settimanali. Tale modo di agire denuncia pertanto una superficialità, un disinteresse e un disprezzo nei confronti della scuola pubblica, che sono resi ancora più disdicevoli dal fatto che provengono dal Ministro della Pubblica Istruzione.
Basta infatti leggere il CCNL per sapere che l'orario di lavoro dei docenti è diviso in attività di insegnamento e attività funzionali all'insegnamento. Pertanto, oltre alle 18 ore settimanali di lezione frontale, i docenti della scuola secondaria svolgono tutta una serie di attività funzionali all'insegnamento, che comprendono preparazione delle lezioni e delle esercitazioni, correzione degli elaborati, rapporti individuali con le famiglie, nonché collegi docenti, consigli di classe, scrutini ed esami, con relativi atti formali e informazione alle famiglie sui risultati. Numerose sono poi le attività di potenziamento formativo, formazione e aggiornamento che rendono qualificato (e qualificante) il lavoro dei docenti. Una somma, anche solo approssimativa, delle ore di lezione frontale e delle ore dedicate a tali attività sommerse, rivela con evidenza che l'orario settimanale di lavoro attuale dei docenti supera le 40 ore settimanali ed è quindi equivalente, anzi, superiore a quello di qualsiasi altro lavoratore italiano.
Il “Disegno di legge di stabilità” del Ministro, il cui intento – esplicitamente dichiarato – è risparmiare e non investire sull'istruzione, indigna dunque profondamente i docenti perché, nascondendosi dietro a un presunto adeguamento agli standard europei (l'unica vera differenza sta, infatti, nella retribuzione oraria dei docenti italiani, che risulta tra le più basse in Europa), si configura invece come un ulteriore attacco a una scuola pubblica che da anni è oggetto di tagli e provvedimenti che danneggiano profondamente la didattica. Esso infatti produrrebbe un ulteriore – e insostenibile – aggravio di lavoro per i docenti, il quale determinerebbe un inevitabile abbassamento della qualità della didattica, sia per quanto riguarda la preparazione delle lezioni, sia per quanto riguarda le tipologie di verifiche e la loro correzione.
Pertanto, se per ora ci si limiterà alla partecipazione all’assemblea sindacale del 13 novembre (ed eventualmente allo sciopero indetto per il 24 novembre), non si escludono successive iniziative di protesta, nel caso in cui da parte del Ministero vengano avanzate ulteriori inaccettabili proposte.

seguono per ora 32 firme

martedì 20 novembre 2012

Anche il "Galilei" difende la Scuola Pubblica


DOCUMENTO REDATTO E FIRMATO DA UN GRUPPO DI DOCENTI DEL LICEO G.GALILEI - TRENTO

I docenti del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Trento, riunitisi in assemblea giovedì 8 novembre 2012, hanno espresso profondo sdegno e dissenso nei confronti di scelte politiche che ancora una volta finiscono per penalizzare il mondo della scuola, settore che ha già conosciuto, anche recentemente, tagli considerevoli, e che la politica sembra trasversalmente fare oggetto di considerazioni esclusivamente economiche, senza la dovuta attenzione per il futuro delle nuove generazioni e per il fondamentale ruolo che la formazione svolge nella promozione di cittadini consapevoli e professionalmente preparati.
Anche se gli emendamenti approvati in Commissione Bilancio hanno annullato l’ipotesi di un risparmio raggiunto elevando l’orario di insegnamento dei docenti, con evidente sacrificio della qualità del servizio, rimangono ben vive le incognite di uno scenario che dovrebbe prevedere non meglio precisati tagli a diversi capitoli di spesa e una diffusa latitanza rispetto all’individuazione delle strade che possono progettualmente favorire la necessaria valorizzazione della Scuola Pubblica.
In Trentino la situazione non è troppo diversa, anzi, può risultare addirittura aggravata dalle specifiche scelte in merito al personale della scuola già annunciate dal governo provinciale.

I sottofirmatari docenti, consapevoli dell’importanza del problema, e di come esso coinvolga non esclusivamente gli insegnanti ma tutti coloro che hanno a cuore il mondo della formazione e l’universo giovanile, si impegnano a mantenersi vigili sui prossimi sviluppi delle azioni del governo, sia centrale che provinciale, esprimendo con atti concreti il proprio dissenso e chiedendo risposte e garanzie precise.
Nell’immediato, si intende dare vita alle seguenti forme di protesta, individualmente condivise.

1.                  Sospensione della comunicazione del profitto di metà quadrimestre alle famiglie dopo i consigli di classe di novembre (pur procedendo, come previsto, alla verifica dell’andamento didattico e dei suoi esiti individuali);
2.                  Blocco dei viaggi di istruzione di più giorni;
3.                  Riduzione delle attività di coordinamento di classe alla mera presidenza delle riunioni, ove sia presente una specifica delega in tal senso da parte del Dirigente Scolastico.

DOCUMENTO SINORA SOTTOSCRITTO DA 61 DOCENTI SU 82

Questo comunicato verrà reso pubblico a mezzo stampa e consegnato ai genitori in coda ai consigli di classe di novembre.

mercoledì 14 novembre 2012

gratuiti

Ci risponda nel merito, l'Assessore, invece delle solite chiacchiere! 

Ci dica che cosa ne vuol fare delle centinaia di insegnanti che rimarranno disoccupati a seguito dei suoi "tagli per salvare la scuola"?

Ci dica per favore qualcosa di queste benedette graduatorie: le apre, le chiude, le aggiorna. Perchè nel 2014? cosa facciamo nel frattempo? 

Tra parentesi: lo sa assessore che le graduatorie servono ANCHE per assumere gli insegnanti che servono alla scuola? Lo sa che invece in Trentino il 20% dei docenti è precario?

Lo spieghi a quei precari, quanti sono e come si spendono quei milioni di Euro dell'Iprase. 
Ce lo dica per favore... e ci dica chi li incassa, quei milioni. 

E ci illumini anche su quali sarebbero "i benefici" di quella ricerca sul "sistema scuola". E ci chiarisca, già che c'è, cosa significa esattamente "sistema scuola".

Ci spieghi poi perchè - ammesso e non concesso che si debba contenere la spesa per la scuola - perchè si debba per forza tagliare il personale e non si possa rinunciare a qualche convegno internazionale per dirigenti e sottosegretari alle Terme di Comano. 

Perchè si debbano sacrificare posti di lavoro e qualità didattica ma si debbano continuare a garantire le consulenze e i finanziamenti ai superesperti delle università private e confessionali a cui l'Iprase affida le sue ricerche.

Ci spieghi perchè invece non si utilizzano le risorse del territorio, non si fanno lavorare e sperimentare e studiare gli insegnanti e i ricercatori della scola trentina... che non aspettano altro e costerebbero anche molto meno.

Potrebbe anche anticipare quale riforma organizzativa ha in programma per l'Iprase? Si riferisce all'assorbimento del centro formazione insegnanti di Rovereto? E chi guiderà il nuovo Iprase? Chi nominerà i dirigenti? Su quali - e quanti - fondi potrà fare affidamento?

Vuole altre domande gratuite? 
Ci può dare delle risposte gratuite, Assessore... o la dobbiamo pagare?

 

lunedì 12 novembre 2012

Anche il "Degasperi"...

... manifesta il proprio dissenso nei confronti delle politiche del governo Monti-Profumo.
Questo è il documento presentato all'Istituto di Borgo Valsugana nel collegio docenti di venerdì scorso e sottoscritto - per ora - da 41 docenti:


Comunicato dei docenti dell’Istituto di Istruzione “A. Degasperi”
Borgo Valsugana

I sottoscritti docenti dell’Istituto di Istruzione “Alcide Degasperi” di Borgo Valsugana si associano alla protesta di molte scuole d’Italia  e, come già fatto dai colleghi dei licei “L. Da Vinci” di Trento e “A. Maffei” di Riva del Garda, esprimono grave preoccupazione, indignazione e profondo dissenso nei confronti delle scelte politiche gravemente punitive della Scuola Pubblica messe in atto dal Ministro dell’Istruzione Profumo e, più in generale, dal Governo presieduto dal professor Monti.
L’operato del Governo sembra caratterizzato da tagli di risorse consistenti, attuati in forme diverse e non sempre trasparenti, oltre che da una esplicita e pressante svalutazione della professionalità degli insegnanti e della libertà di insegnamento. Una dimostrazione evidente di tale atteggiamento la si è avuta con la recente proposta del Ministro dell’Istruzione Profumo, che intendeva imporre, senza consultazione né trattativa e in spregio al Contratto Nazionale di Lavoro, un aumento di 6 ore di insegnamento settimanale a parità di retribuzione. Nonostante le rassicurazioni provenienti da più parti, secondo le quali tale proposta non verrà accolta nella legge di Stabilità attualmente in discussione in Parlamento, si ritiene doveroso ricordare quanto segue:
per gli insegnanti della scuola secondaria (medie e superiori) il contratto nazionale in vigore articola esplicitamente gli obblighi di lavoro in attività di insegnamento in classe (le famose 18 ore alla settimana di lavoro) e attività funzionali all'insegnamento. La parte principale di queste attività funzionali all'insegnamento consiste in adempimenti individuali (preparazione delle lezioni e delle esercitazioni, correzione degli elaborati, rapporti dell'insegnante con le famiglie) e collegiali (scrutini, esami); per quest’ultime non è quantificato un tempo di lavoro preciso, il quale però da calcoli approssimativi (arrotondati per difetto) assomma a non meno di 18 ore settimanali. Sono inoltre esplicitamente previste dal contratto altre attività funzionali all'insegnamento (partecipazione a collegio docenti, consigli di classe, dipartimenti, programmazione didattica, verifiche, informazione delle famiglie ecc.), per le quali è fissato un tetto di 80 ore annue, pari a circa 2 ore a settimana. Le attività funzionali all’insegnamento sono svolte in gran parte in orario pomeridiano e costituiscono la componente più considerevole del lavoro settimanale di un docente. In ogni caso il monte ore complessivo reale risulta perfettamente equivalente ad un orario settimanale medio di un qualsiasi altro impiegato italiano.
L’ipotesi del ministro Profumo rivela un’assoluta ignoranza di cosa significhi realmente insegnare sia in termini di preparazione delle lezioni che di lavoro con gli studenti. Soprattutto rivela l’incapacità di investire sul futuro del Paese: nell’Europa che vorremmo prendere a modello, in tempi di crisi si investe di più nella scuola. In Italia invece proprio sulla scuola si vuole risparmiare, in una maniera tale che impedirà agli insegnanti di tenere ancora in piedi un sistema di istruzione già privo delle risorse di cui gode altrove. Questo ulteriore aggravio di lavoro ridurrebbe in maniera irrimediabile la qualità dell’attività didattica, in termini di tempi di preparazione delle lezioni e di correzione di temi e prove.
In particolare, si manifesta netta contrarietà ai seguenti provvedimenti all’ordine del giorno dell’agenda politica:
·        Il D.D.L. L.953 ex Aprea: progetto di riforma sostanziale degli organi collegiali che restringe gli spazi di democrazia avviando all’autonomia statutaria di ciascuna scuola. Questa prospettiva mette in discussione il sistema nazionale pubblico dell’istruzione aumentando l’influenza di soggetti esterni che, in ragione della loro capacità di finanziamento esterno, influenzeranno pesantemente il Piano dell’Offerta Formativa;
·        Il Decreto di Stabilità che si propone tagli economici ingenti ed immediati, anche se non specifica come, dato che il consistente aumento unilaterale delle ore di lezione frontale degli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado (da 18 a 24 ore) sembra momentaneamente accantonato;
Si denuncia inoltre la recente rottura del tavolo di trattativa tra Miur e Organizzazioni Sindacali, che ha ulteriormente congelato il pagamento degli scatti di anzianità. Se questo può essere compreso in una contingenza di grave difficoltà come quella che stiamo vivendo, non può essere in nessun modo accettato nel momento in cui si preveda contestualmente lo stanziamento di più di 200 milioni di euro per il comparto della scuola privata.
I sottoscritti docenti si impegnano quindi a mantenersi vigili sui prossimi sviluppi delle azioni di governo e, se necessario, a esprimere il proprio dissenso mediante atti concreti e forme di protesta (didattica essenziale, astensione da incarichi non obbligatori, mobilitazione sui media), in difesa della Scuola Pubblica come Istituzione fondamentale per uno Stato che voglia immaginarsi civile, moderno e con qualche speranza di futuro.
Borgo Valsugana
9 novembre 2012

Sottoscritto e firmato da 46 docenti

tutti

Domani tutti in assemblea!

venerdì 2 novembre 2012

protesta

Al liceo Da Vinci arriva lo «sciopero della pagella» Iniziativa di novantadue professori per protestare contro il governo Monti «Una parte delle lezioni per mostrare agli studenti la nostra attività sommersa»di Luca Pianesi
TRENTO. Al Liceo Da Vinci le pagelline di metà quadrimestre non saranno consegnate ai genitori degli studenti. È questo uno dei provvedimenti decisi e sostenuti da 92 insegnanti del liceo scientifico, e linguistico, di via Giusti, per protestare contro il disegno di stabilità del governo Monti. Il mondo della scuola è, infatti, da qualche giorno in stato di mobilitazione per opporsi alla riforma di legge che vorrebbe aumentare le ore di lezione settimanali, dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, dalle attuali 18 a 24. Un incremento che, a detta di tutti i sindacati, comporterebbe un sovraccarico di lavoro stimabile nel 33% in più, rispetto a quanto oggi contrattualmente previsto, e che non sarebbe minimamente retribuito.
«Noi non ci stiamo - spiega il professore del Da Vinci, Massimo Pellegrini - perché ancora una volta si fa una riforma dimostrando di non conoscere ciò che si vuole riformare. Le 18 ore che gli insegnanti devono fare settimanalmente da contratto, sono le cosiddette ore frontali, quelle, cioè, che si consumano davanti agli studenti. C’è poi una quasi equivalente quantità di ore che ogni docente fa di lavoro sommerso, a casa per correggere i compiti, per programmare le lezioni e per aggiornarsi. E poi ci sono le udienze, le assemblee, gli incontri con altri professori e con i genitori. Insomma, l’attività di un insegnante non si conclude col terminare dell’orario scolastico. Ecco perché, noi docenti del Liceo Da Vinci, abbiamo deciso di dedicare, dal 27 ottobre fino a ieri, una parte delle lezioni mattutine a mostrare ai nostri studenti qual’è l’attività sommersa che tutti i giorni dobbiamo sostenere. E quindi li abbiamo coinvolti nella correzione di simulazioni di prove, nell’esaminare verifiche e compiti, nell’elaborare griglie e criteri di valutazione».
«E’ come se in un teatro - aggiunge Pellegrini - si mettesse in scena uno spettacolo su ciò che succede dietro le quinte. In questa maniera abbiamo voluto coinvolgere i ragazzi e sensibilizzarli sul tema e devo dire che hanno risposto molto bene.
L’altra azione di protesta che abbiamo deciso di intraprendere è quella di sospendere le comunicazioni del profitto di metà quadrimestre alle famiglie. In sostanza non verranno consegnate le pagelline. E’ questo un modo per rivolgerci direttamente ai genitori che hanno, comunque, dimostrato comprensione e alle elezioni dei loro rappresentanti ci hanno comunicato la loro solidarietà».
Il preside Alberto Tomasi, invece, si è limitato a prendere atto della protesta della gran parte dei suoi docenti (hanno aderito in 92 su un totale di un centinaio), ma ha voluto sottolineare che l’iniziativa è a carico degli insegnanti e non della scuola. «Tomasi ha sollecitato un collegio docenti - conclude il professor Pellegrini - cosa comunque utile e fattibile. Però serviva anche una presa di posizione, da parte nostra, immediata e impattante. Ora, dopo il ponte dei morti, vedremo come si muoverà il Governo. Ma, a prescindere, per il 13 novembre abbiamo già in programma l’assemblea sindacale e il 24 lo sciopero di tutto il mondo della scuola».