venerdì 29 novembre 2013

Specializzazione per il sostegno

L'università di Trento ha aperto le iscrizioni per l'abilitazione al sostegno. 


Per gli interessati, ecco qui il link per tutte le informazioni.


http://www.unitn.it/formazione-insegnanti/32592/corsi-di-specializzazione-per-il-sostegno




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SGST-Fenalt

Via Leopoldo Pergher, 16 - 380121 Trento

Tel. 0461/402141   Fax. 0461/822430

E-mail sgst@fenalt.it

blog: http://scuolatrentina.blogspot.com

forum: http://groups.google.it/group/scuolatrentina

giovedì 21 novembre 2013

trentamila


Evviva!

il Blog degli Stati Generali della Scuola Trentina - Fenalt ha raggiunto e superato proprio in queste ore i 30.000 contatti.

Un bel risultato, che premia l'impegno di questi anni e che racconta del ruolo decisivo del nostro movimento-sindacato: un risultato che ci piace festeggiare tutti assieme rilanciando la sfida e puntando a una diffusione sempre più capillare e a una partecipazione ancora  più intensa.

C'è grande fermento nella scuola Trentina, attraversata da tanti problemi, minacciata sempre più dalla scure dei tagli al bilancio, ma anche piena di idee e voglia di riconquistare la dignità e la centralità che merita.

SGST-Fenalt è in prima linea in questa battaglia e si appresta ad affrontarla con nuove iniziative. 
Per questo abbiamo bisogno di tutto il vostro sostegno, di tutte le vostre idee e di tutto il vostro entusiasmo: facciamo sentire la nostra voce, facciamo vedere il volto della scuola migliore, di tutti quegli insegnanti, quegli studenti e quelle famiglie che non si accontentano di una scuola-parcheggio o al massimo di una scuola-vetrina, buona soltanto per gli spot. Mostriamo la nostra determinazione a cambiare in meglio.

Vieni a fare un giro sul nostro blog e iscriviti per essere sempre aggiornata/o http://scuolatrentina.blogspot.it/  
E iscriviti anche al nostro forum di discussionehttps://groups.google.com/forum/#!forum/scuolatrentina, per partecipare al dibattito. 
Seguici su fb Statigenerali Della Scuola Trentina e su twitter @SGSTFenalt e condividi con amici e colleghi la lotta per una scuola migliore.

I sindacati non sono tutti uguali: Unisciti a SGST-Fenalt!

lunedì 18 novembre 2013

tra il dire e il fare


"Il capitale umano costituisce una variabile cruciale per lo sviluppo dell’economia, 
per la crescita delle collettività e per la diffusione in esse di elevate propensioni al coinvolgimento personale nella vita associativa. 
L’istruzione e la formazione professionale rappresentano gli strumenti principali per la creazione di capitale umano e costituiscono, inoltre, importanti risorse per la mobilità individuale e di gruppo, garantendo in tale modo una maggiore equità sociale. 
Per fare in modo che una collettività possegga un’adeguata dotazione di capitale umano, 
la presenza di istituzioni e organizzazioni in grado di produrre conoscenza rappresenta quindi una risorsa essenziale".

Programma di sviluppo provinciale per la XIV Legislatura


Se questo era il programma di legislatura (quella di Dellai-Dalmaso, ndr) , vale proprio la pena leggersi il rapporto finale.... Poi magari ne discutiamo.
Eccolo qui:
scuola
Rapporto della XIV Legislatura
Assessorato all’Istruzione e Sport Dipartimento della Conoscenza Provincia autonoma di Trento

http://www.vivoscuola.it/c/document_library/get_file?uuid=2e91887f-9a05-4721-8283-6d440e33a2a3&groupId=10137

domenica 17 novembre 2013

repliche

La nostra replica a Giovanetti, su l'Adige di oggi.

Conservatori? Difendiamo la scuola pubblica




Gentile Direttore, chiediamo ospitalità sul suo giornale per replicare al suo editoriale di martedì, in particolare dove commenta le scelte del Presidente Rossi relative all'Istruzione.

Innanzitutto, ci risulta difficile capire come possa affermare la centralità della scuola e l'importanza della sua funzione e nello stesso tempo plaudere alla scelta del Presidente di unire le competenze sull'istruzione alla già considerevole mole dei suoi impegni: è evidente che, in questo modo, alla scuola Ugo Rossi potrà dedicare soltanto una parte ridotta del suo tempo e della sua attenzione, finendo per delegare il lavoro proprio a quei dirigenti, il cui ruolo Lei, Direttore, vorrebbe ridimensionato a favore dell'autonomia dei presidi e degli istituti scolastici. Di più: quei dirigenti finiranno per condizionare pesantemente le scelte di Rossi, avendo lui escluso l'ipotesi dell'assessore "competente", perché troppo "appartenente" alla categoria degli insegnanti.

Quanto alla tendenza ‘conservatrice’ del corpo docente, da lei indicata come una delle ragioni che ostacolano il cambiamento e la possibilità di innovare la scuola, bisognerebbe prima domandarsi che cosa significhi innovare. Quando innovazione è sinonimo soltanto di risparmio e di tagli, come è accaduto sistematicamente negli ultimi anni in Trentino, oltre che nel resto d’Italia, allora essere conservatori equivale a difendere la scuola pubblica. 

Difendere la scuola pubblica è la 'missione' che gli Stati Generali della Scuola Trentina si sono dati fin dalla loro nascita come movimento che parte 'dal basso', aggregando quella parte di insegnanti che davvero vorrebbero realizzare una scuola nuova ed efficace e che aspettano da troppo tempo l'occasione per confrontarsi con la politica e avviare un radicale e coraggioso processo di riforma. 

Ha ragione, Direttore, a dire che i sindacati (in particolare quelli confederali) hanno ostacolato in questi anni una vera riforma, ma va precisato che lo hanno fatto proprio assecondando le scelte del Governo provinciale, dettate esclusivamente dall'obiettivo di tagliare le risorse destinate alla scuola. Limitandosi a difendere alcuni privilegi acquisiti, essi si sono resi complici di un impoverimento finanziario, culturale e professionale della scuola. Il tutto realizzato - ironia della sorte - al grido dello slogan "lo studente al centro!".

Auspichiamo che il Presidente Rossi voglia, al contrario, tradurre quello slogan in realtà, avviando un poderoso piano di investimento nella scuola pubblica, cominciando con l'affrontare definitivamente quello che riteniamo essere la questione più urgente: l'altissimo tasso di precariato che, impedendo di garantire la continuità didattica, riduce drasticamente la qualità dell'apprendimento.

Gli Stati Generali della Scuola Trentina - Fenalt continueranno a condurre questa battaglia, sperando che il nuovo "commissariamento" dell'Istruzione non si ponga in continuità con la gestione autoritaria e autoreferenziale di Lorenzo Dellai, ma sia invece espressione della volontà di Ugo Rossi di farsi carico personalmente del destino della scuola trentina. 

In questo senso, ci aspettiamo che il neopresidente/assessore avvii immediatamente un confronto franco e aperto con tutte le componenti del mondo scolastico, inaugurando un nuovo modello di dialogo che esca dalle ‘segrete stanze’ del Palazzo, dov’era solita trincerarsi l’ex assessore Dalmaso, per entrare invece nelle aule e ascoltare la voce di chi la scuola la vive ogni giorno: gli studenti e gli insegnanti.


Alessandro Genovese e Nicola Zuin
Stati Generali della Scuola Trentina - Fenalt

sabato 16 novembre 2013

petit résumé


scusandoci per la scarsa tempestivitàa beneficio dei presenti e soprattutto degli assenti riepiloghiamo sinteticamente quanto emerso dalla discussione e le decisioni prese nell'ultima assemblea di SGST 

I:

Come da odg è stata innanzitutto presentata ufficialmente la confluenza in SGST-Fenalt dell'organizzazione nota come Precari3fascia:  si tratta dell'esito positivo di un dialogo durato alcuni mesi, che ha visto tra l'altro l'organizzazione comune di diversi eventi importanti (ricordiamo l'assemblea precaria, il sit-in di aprile in piazza Dante, i due presidi in via Gilli in occasione delle convocazioni, la manifestazione dei fantasmi contro gli sms).
E' un passo avanti verso la costruzione di un fronte comune  di tutti i precari che vada oltre il dividi et impera che da anni ci condanna alla schiavitù e nello stesso tempo un ulteriore riconoscimento del  fondamentale ruolo che SGST ha svolto e continuerà a svolgere su questo fronte:  i sindacati non sono tutti uguali.

II:

Questo non significa che siano magicamente risolti i problemi e i conflitti che attraversano il mondo del precariato: prova ne è stata, tra l'altro, la discussione che si è sviluppata attorno alle nuove modalità di abilitazione e reclutamento (Tfa, concorso, Pas...) e alla posizione da prendere in particolare rispetto alla questione dei PAS e alla richiesta di veder riconosciuto il diritto allo studio (150 ore) anche in Trentino.
- C'è chi, a fronte della sovrabbondanza di insegnanti rispetto ai posti realisticamente disponibili, ritiene giusto continuare a marcare le differenze tra chi con sacrificio e fatica si è guadagnato l'abilitazione e chi ora invoca la via facile (150 ore, corsi on-line ecc.) in nome di un'esperienza sul campo maturata in qualche modo.
- C'è chi ritiene necessario fare dei distinguo, soprattutto in funzione delle classi di concorso (posti disponibili, possibiltà di abilitarsi negli ultimi anni ecc..)
- C'è chi a questo punto giudica inevitabile consentire a tutti coloro che hanno maturato un diritto (perchè in graduatoria, perchè soltanto abilitati, o perchè comunque han lavorato) di vedere regolarizzata la propria posizione.

La via decisa è quella di elaborare nelle prossime settimane concrete ipotesi alternative: queste potranno essere discusse, migliorate e infine valutate per far emergere una proposta da presentare all'amministrazione.
 Tutti d'accordo invece sulla necessità di insistere sulla richiesta immediata di un piano (magari pluriennale) di esaurimento di tutte le graduatorie, a partire dall'assunzione in ruolo su tutti i posti disponibili sull'organico di fatto.

III:

Le prospettive della scuola trentina, (anche) alla luce delle recenti elezioni provinciali, non sono sembrate particolarmente promettenti e progressive: è anzi condivisa la sensazione che ci aspettino tempi duri e che ci si parino davanti battaglie importanti.  
I temi sul tappeto sono tanti e la controparte agguerrita: occorre che SGST Fenalt compia un passo avanti decisivo, si dia un'organizzazione efficace e si metta in condizione di affrontare la sfida. 

IV:

Dunque... Tre cose, per il momento:

1. ORGANIZZAZIONE: SGST avrà d'ora in avanti un direttivo interno: un gruppo ristretto, facilmente consultabile e convocabile, formato dai referenti di una serie di gruppi di lavoro che approfondiranno specifici ambiti professionali o particolari tematiche.
Si sono costituiti (per ora) i seguenti gruppi, che sono aperti alla buona volontà di chi auspicabilmente vorrà darci una mano:

  • elementari: Raffaella Bertagnolli  (da verificare Elisa Zancan)
  • medie: Silvia Mondini, Mauro Nicolodi
  • superiori: Sabrina Flessati, Max Pellegrini, Mattia Maistri (e un po' tutto il gruppo storico...)
  • bes: Michela Nanut
  • precariato "estremo": Alessandra Decarli, Marco Bottesi, Erica Schmidt
  • pratiche di segreteria: Vito Mancino, Michele Vassallo, Serena Fait
  • organizzazione e sistemi informatici: Marco Iacomino
  • servizio statistica: Lorenzo Bonfatti

2. MASSA CRITICA: Alla fine del 2014 si rifaranno i conti per la rappresentatività: vogliamo avere i numeri per guadagnarci il diritto di sedere al tavolo delle trattative (e per questo avvieremo a breve una campagna di tesseramento), ma vogliamo soprattutto avere la preparazione, la competenza e l'organizzazione necessarie a incidere davvero e nel modo giusto nel sistema dell'istruzione Trentina.

3. COMPETENZA: Stiamo organizzando  un corso di formazione per i delegati e più in generale per gli iscritti - una serie di incontri con gli esperti - che si svolgerà nei primi mesi dell'anno: contratto, busta paga, diritti e doveri del docente, organizzazione e bilancio degli istituti... sono alcuni dei temi che ci piacerebbe approfondire: se ce ne sono altri che vi interessano, segnalateceli al più presto.

V:

Si è inoltre deciso di aggiornare, intensificare e potenziare le modalità, gli strumenti e la velocità della comunicazione: sia interna che esterna.
- aggiustare e aggiornare l'indirizzario mail
- rivitalizzare il blog
- creare un vero e proprio sito web
- intensificare il lavoro di informazione e controinformazione nelle scuole 
- Predisporre una sorta di sintesi di programma da affiancare al nostro manifesto politico: cinque, sei punti, massimo un decalogo che riassuma le nostre posizioni  e proposte almeno rispetto ai temi più importanti

VI:
sembra tutto.


Ora al lavoro: tutto dipende da ciascuno noi!


E' IL MOMENTO  
DI DIVENTARE PARTE  
DI TUTTE LE COSE
saluti
nz e ag

martedì 5 novembre 2013

Assemblea

Attenzione, attenzione:

è convocata

l'Assemblea 
degli Stati Generali della Scuola Trentina 

Giovedì 7 novembre
(dopodomani)

alle ore 20.30

presso la nostra sede Fenalt
in Via Leopoldo Pergher 16, Trento


All'ordine del giorno:


  • presentazione nuovi iscritti e confluenza in SGST dei precari3fascia
  • precari e nuove modalità di abilitazione e reclutamento (Tfa, Pas...)
  • prospettive della scuola trentina (anche) alla luce delle recenti elezioni provinciali
  • gruppi di lavoro specifici (per aree, ordini di scuola e problematiche) 
  • 'direttivo interno' Sgst
  • attività future (tra cui: corso di formazione e campagna di tesseramento)
  • proposte per prossime iniziative
  • varie ed eventuali
speriamo in una partecipazione ampia e vivace:
diffondiamo la voce tra i colleghi, a scuola e sul web!

lunedì 4 novembre 2013

servono i corsi online


«Abilitazione, servono i corsi online»

La richiesta alla Provincia dei 1.136 precari

di Zenone Sovilla, L'adige 2 novembre 2013


«Al presidente Alberto Pacher abbiamo detto che l'attivazione di corsi online è l'unica soluzione per assicurare il diritto alla formazione di 1.136 insegnanti precari senza mettere in crisi l'organizzazione nelle scuole trentine».Alessandra Decarli , rappresentante degli Stati generali della scuola - Fenalt, descrive il percorso atteso dai docenti cui la Provincia ha negato il diritto a usufruire dei permessi straordinari di studio (le 150 ore) per partecipare ai percorsi abilitanti speciali (Pas) cui si sono iscritti. Sulla vicenda, cui si erano interessati anche inconsiglieri Sara Ferrari (Pd) e Claudio Civettini (Lega Nord), Pacher, interpellato dall'Adige dieci giorni fa, aveva assicurato l'impegno a individuare presto una via di uscita per garantire l'accesso ai corsi, che per i precari sono un tassello fondamentale per consolidare la graduatoria e sperare di arrivare prima o poi alla stabilità contrattuale.
«Il presidente della Provincia - spiega Decarli - ci ha anticipato che la giunta adotterà un provvedimento venerdì prossimo, nell'ultima seduta della legislatura. Noi chiediamo che sia una decisione utile concretamente a tutti i 1.136 insegnanti coinvolti, non un provvedimento parziale e poco più che cosmetico. In altre parole, non va nemmeno considerata l'ipotesi di declinare in un certo modo norme del tutto obsolete per concedere le 150 ore solo alla piccola minoranza che ha ottenuto una cattedra annuale fino al 31 agosto 2014, cioè poche decine di noi, perché per gli altri il contratto finisce prima. Coerentemente con le direttive ministeriali, disattese solo in Trentino, la frequenza dei Pas va invece assicurata a tutti: attivare corsi a distanza è l'unico modo per farlo senza provocare un terremoto organizzativo nelle classi. Oggi sarebbe impossibile, non avendolo programmato mesi fa, dare continuità all'insegnamento, se 1.136 maestri e professori fossero assenti ogni i venerdì e sabato per due anni. Per molti, oltretutto, i corsi si tengono fuori sede, negli atenei di Bolzano, Padova, Bologna, Milano».
La rappresentante dei precari ricorda che qualche ateneo italiano ha già programmato alcuni corsi online, in sintonia con gli enti locali. «D'altra parte - osserva - perché mai costringere i 25 mila iscritti ai Pas a girovagare, se si possono scegliere modalità molto meno dispendiose? Si risparmia in termini di tempo, denaro e disagio per tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dagli studenti. Dalla nostra Provincia ora ci attendiamo innanzitutto che riaffermi il nostro diritto alle 150 ore di permesso, procastini il termine dell'11 novembre per la presentazione delle relative domande e concordi con le università un piano operativo per l'accesso telematico ai Pas. Siamo lavoratori a tempo pieno, non supplenti dell'ultimo minuto. Abbiamo famiglia, non siamo alle prime armi e la maggior parte ha alle spalle almeno dieci anni di insegnamento precario nelle scuole trentine (il requisito per iscriversi ai Pas è di soli tre anni). Soprattutto per la scuola primaria, la situazione è surreale: non viene indetto un concorso dal 1998, nessuna Ssis dal 2004, nessun corso riservato, nessun Tfa ordinario, niente concorsone. Anche per questo poter seguire i Pas è particolarmente importante».
Per quanto riguarda la fruizione dei permessi se i corsi si terranno a distanza, Decarli spiega che si possono concordare procedure per conciliare le esigenze di studio e quelle degli istituti, ad esempio prevedendo la fruizione di un pacchetto settimanale, facilmente gestibile da chi deve programmare le sostituzioni in classe. Insomma, combinato il pasticcio, ci sono tutti i margini per riparare e venerdì ci attendiamo buone notizie».
«Il presidente della Provincia - spiega Decarli - ci ha anticipato che la giunta adotterà un provvedimento venerdì prossimo, nell'ultima seduta della legislatura. Noi chiediamo che sia una decisione utile concretamente a tutti i 1.136 insegnanti coinvolti, non un provvedimento parziale e poco più che cosmetico. In altre parole, non va nemmeno considerata l'ipotesi di declinare in un certo modo norme del tutto obsolete per concedere le 150 ore solo alla piccola minoranza che ha ottenuto una cattedra annuale fino al 31 agosto 2014, cioè poche decine di noi, perché per gli altri il contratto finisce prima. Coerentemente con le direttive ministeriali, disattese solo in Trentino, la frequenza dei Pas va invece assicurata a tutti: attivare corsi a distanza è l'unico modo per farlo senza provocare un terremoto organizzativo nelle classi. Oggi sarebbe impossibile, non avendolo programmato mesi fa, dare continuità all'insegnamento, se 1.136 maestri e professori fossero assenti ogni i venerdì e sabato per due anni. Per molti, oltretutto, i corsi si tengono fuori sede, negli atenei di Bolzano, Padova, Bologna, Milano».La rappresentante dei precari ricorda che qualche ateneo italiano ha già programmato alcuni corsi online, in sintonia con gli enti locali. «D'altra parte - osserva - perché mai costringere i 25 mila iscritti ai Pas a girovagare, se si possono scegliere modalità molto meno dispendiose? Si risparmia in termini di tempo, denaro e disagio per tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dagli studenti. Dalla nostra Provincia ora ci attendiamo innanzitutto che riaffermi il nostro diritto alle 150 ore di permesso, procastini il termine dell'11 novembre per la presentazione delle relative domande e concordi con le università un piano operativo per l'accesso telematico ai Pas. Siamo lavoratori a tempo pieno, non supplenti dell'ultimo minuto. Abbiamo famiglia, non siamo alle prime armi e la maggior parte ha alle spalle almeno dieci anni di insegnamento precario nelle scuole trentine (il requisito per iscriversi ai Pas è di soli tre anni). Soprattutto per la scuola primaria, la situazione è surreale: non viene indetto un concorso dal 1998, nessuna Ssis dal 2004, nessun corso riservato, nessun Tfa ordinario, niente concorsone. Anche per questo poter seguire i Pas è particolarmente importante».Per quanto riguarda la fruizione dei permessi se i corsi si terranno a distanza, Decarli spiega che si possono concordare procedure per conciliare le esigenze di studio e quelle degli istituti, ad esempio prevedendo la fruizione di un pacchetto settimanale, facilmente gestibile da chi deve programmare le sostituzioni in classe. Insomma, combinato il pasticcio, ci sono tutti i margini per riparare e venerdì ci attendiamo buone notizie».

SGST: Il sindacato dentro la scuola


E' uscito in questi giorni il nuovo numero di Fenalt informa. 
Qui sotto riportiamo l'articolo dedicato a SGST

SGST: Il sindacato dentro la scuola

Una ricerca dell'Ocse pubblicata in questi giorni  (http://skills.oecd.org/OECD_Skills_Outlook_2013.pdf) ha mostrato che l'Italia è in fondo alla classifica che misura in 24 paesi le competenze degli adulti (tra i 16 e i 65 anni di età): non senza raccapriccio, vi si legge che il 70% degli italiani adulti non possiede le competenze linguistiche e di calcolo ritenute il minimo necessario per interagire in modo efficace nei contesti di vita e di lavoro.Basterebbe solo questo per capire quale fondamentale funzione sia chiamata a svolgere la scuola e quindi quale gravissimo spreco di energie e opportunità produca lo sfacelo in cui è ridotta la nostra scuola. Invece, a Trento come a Roma, ministri e assessori di ogni colore politico continuano a cantare le lodi del sistema, proprio mentre lo smantellano a colpi di riforme demenziali e soprattutto abbattendo sulla scuola pubblica la pesantissima scure dei tagli.     Nella nostra Provincia, SGST-Fenalt continua a denunciare la pericolosità di questa deriva, innanzitutto rifiutando la logica aziendale che impone i tagli e ispira le cosiddette "riforme". E' fondamentale comprendere che si tratta di una battaglia culturale decisiva, non di una banale questione di bilancio: la scuola non può essere trattata alla stregua di un qualsiasi altro capitolo di spesa, perché la scuola è il luogo dove la cittadinanza, la libertà e l'uguaglianza assumono la loro forma più concreta attraverso l'educazione al pensiero critico e la costruzione dei valori collettivi. La scuola è il luogo dove la Costituzione si realizza. E' in questa prospettiva che deve essere letto anche il senso della battaglia più propriamente sindacale, che SGST-Fenalt conduce avanzando una proposta articolata e concreta per restituire alla scuola dignità ed efficacia, a partire dalla difesa della dignità degli insegnanti.La lotta contro il precariato è centrale e decisiva: di fatto, la scuola pubblica oggi funziona solo grazie allo sfruttamento illegittimo dei lavoratori precari, reso possibile da un decreto della Ministra Gelmini che pretende di escludere il settore dell'Istruzione dalle normative europee che prevedono l'assunzione a tempo indeterminato in caso di reiterazione di contratti a tempo determinato. SGST-Fenalt, al pari di altre organizzazioni, sta portando avanti un ricorso presso il Tribunale del Lavoro per ottenere il rispetto della norma, ma non si accontenta dell'azione giudiziaria: la difesa dei diritti di questi lavoratori invisibili è una questione politica. Per questo chiediamo innanzitutto che sia fatta chiarezza sui numeri. Grazie all'azione di SGST-Fenalt oggi è finalmente chiaro a tutti che in Provincia di Trento il precariato non è il marginale 4% sbandierato dall'Assessore, bensì un fenomeno impressionante che si attesta intorno al 25% degli insegnanti attivi.In particolare nell'ultimo anno, ci siamo impegnati per costruire un fronte comune tra le  associazioni e organizzazioni dei precari, contrastando quella logica del dividi et impera che finora ha consentito a politica e sindacati di agire indisturbati e di difendere solo i privilegi. Ora i precari trentini sanno che c'è un solo sindacato che difende concretamente i loro interessi: gli Stati Generali della Scuola Trentina - Fenalt chiedono l'assunzione su tutti i posti disponibili sull'organico di fatto e l'apertura immediata di un tavolo tecnico (che coinvolga tutte le parti in causa) per la soluzione definitiva del problema del precariato attraverso un piano pluriennale di assorbimento delle graduatorie.Da sempre gli Stati Generali della scuola trentina hanno voluto proporsi come un sindacato diverso, capace di superare le logiche obsolete, e spesso compromesse, del sistema di rappresentanza sindacale così come è incarnato dai confederali. Un sindacato diverso perché fatto dagli insegnanti e con gli insegnanti, dentro la scuola, tra gli studenti, senza deleghe né apparati, lontano dalle dinamiche del potere. Quelle dinamiche che troppo spesso hanno condotto a decisioni scellerate, inseguendo un compromesso inevitabilmente sempre più al ribasso, con un unico esito possibile: danneggiare i lavoratori, i loro diritti e i loro interessi.Troppo spesso ci siamo sentiti ripetere che, quando si è al tavolo delle trattative, non ci si può illudere di fare i ‘duri e puri’ e bisogna ‘portare a casa’ dei risultati. Ebbene: i risultati, per la scuola trentina, sono sotto gli occhi di tutti. L’accordo sul taglio di 8,5 milioni di euro all’istruzione pubblica, per gran parte operati sul personale docente e Ata, tanto per fare un esempio; o la beffa del Foreg, ‘spacciato’ come una straordinaria opportunità e rivelatosi, invece, l’ennesimo pastrocchio a vantaggio di pochi; o, ancora, l’appoggio incondizionato, da parte delle sigle confederali e in particolare della Cgil, alle nuove modalità di reclutamento (a cominciare dal vergognoso ‘concorsone’ indetto da Profumo, per finire con i Tfa e, oggi, i Pas), che altro non sono che un modo per spillare migliaia di euro ad aspiranti insegnanti, illudendoli di poter avere un futuro stabile nella scuola quando invece, se la politica non cambierà rotta, potranno al massimo aspirare a essere precari a vita.Non sono questi, i ‘risultati’ che ci aspettiamo. Per questo, stanchi di tante vuote promesse, poco più di un anno fa abbiamo deciso di diventare un sindacato. Per riempire quel gigantesco vuoto lasciato da chi, anno dopo anno, tessera dopo tessera, si è dimenticato della ragione per cui è nato, del mandato che gli era stato affidato, preferendo lasciarsi irretire da altre prospettive e lasciandosi invischiare in pratiche che, oggi, sono purtroppo diventate consuetudine. Non siamo più disposti ad accettare che le decisioni riguardanti i lavoratori si prendano dentro le ‘segrete stanze’ del potere, tra un caffè e una pacca sulle spalle, lontani da occhi indiscreti, anziché a viso aperto, nelle assemblee; ci siamo stufati della retorica di chi, a parole, millanta di difendere gli interessi dei precari e poi, nei fatti, non solo non muove un dito, ma anzi, firma accordi che li indeboliscono ulteriormente; non tolleriamo più la disinformazione sistematica, la difesa dei privilegi e dei diritti acquisiti, che ha finito per demotivare anche molti di quegli insegnanti – e ce ne sono! – che credono ancora nel loro mestiere e si dannano l’anima ogni giorno per farlo al meglio.È contro queste consuetudini, contro queste modo distorto di fare sindacato, che Sgst-Fenalt si batte e continuerà a battersi, come ha sempre fatto: alla luce del sole, nelle aule scolastiche e per le strade, con voce sempre decisa e mai ipocrita o equivoca.Una sfida, questa, difficile, che richiede pazienza e tempi lunghi, ma di cui si cominciano a vedere i primi risultati tangibili: la base degli iscritti si sta consolidando, il consenso attorno a noi cresce di giorno in giorno e, a conferma di ciò, possiamo annunciare con grande soddisfazione che uno dei movimenti di insegnanti precari più attivi negli ultimi tempi, che agiva sotto la sigla “Gruppo precari3fascia-AdidaTN” ha deciso di entrare in Sgst-Fenalt, nella convinzione che unire le forze sia il solo modo per tentare di vincere la nostra battaglia.Molti progetti, inoltre, sono pronti a partire: dalla campagna di tesseramento a un corso di formazione sindacale per i nostri rappresentanti, fino alla ricerca di forme sempre più incisive ed efficaci di lotta e di ‘controinformazione’.Senza dimenticare che, a breve, avremo una nuova Giunta e nuovi interlocutori politici. Speriamo più seri dei loro predecessori e, soprattutto, più sensibili alle problematiche della scuola e di chi la vive ogni giorno.

NZ e AG