La deputata Letizia De Torre, in un'intervista rilasciata al giornale L'Adige, dichiara che istruzione e formazione professionale sono di competenza delle Regioni, secondo quanto prevede la Costituzione..
La modifica costituzionale del 2001, al contrario, ha espressamente destinato allo Stato una competenza generale sull'istruzione ( art. 117 lett.n). Competenza che la Provincia di Trento ha ignorato in più occasioni , basti guardare l'obbligo impartito ai docenti di valutare secondo parametri stabiliti dal governo locale.
Ma la stessa modifica ha rinviato, per le Regioni a Statuto Speciale e per le Province Autonome di Trento e Bolzano, ai singoli statuti le potestà legislative specifiche. E lo Statuto del Trentino Alto Adige dice con chiarezza, all'articolo 8 n.29, che la Provincia emana, con potestà esclusiva ( comunque soggetta "al rispetto della Costituzione, dei principi dell'ordinamento giuridico dello Stato, con il rispetto degli obblighi internazionali e delle norme fondamentali delle riforme economico sociali della Repubblica ai sensi dell'articolo 4 dello stesso Statuto"),norme legislative sull'addestramento e la formazione professionale".
Istruzione e formazione sono concetti ben diversi, lo dimostra la pluriennale attività delle migliaia di Istituti di Stato che rilasciano, fin dagli anni '70, apprezzate qualifiche professionali. Senza che mai le Regioni o le Province Autonome abbiano rivendicato paternità o reclamato violazioni di competenza.
Lo Statuto parla chiaro e , per modificarlo ( oltre alla buona lena di deputati e senatori ,che dovrebbero lavorare più alacremente!) occorre una procedura di revisione costituzionale. Non una delibera di giunta, nè un comportamento concludente, come pare diventato di moda negli ultimi mesi.
Perchè chi si affanna a difendere la nostra Carta Costituzionale non ha altrettanto zelo riguardo lo Statuto di Autonomia, che ne ha uguale valenza e dignità?.
I deputati dovrebbero ricordare la stessa Costituzione , anche e soprattutto quando prevede che "ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione, senza vincolo di mandato".( art. 67).
Considerare un'anomalia più di mezzo milione di studenti che frequentano gli istituti professionali di Stato , immaginare, ed accettare( pur avendo il ruolo per cambiare le cose), che in tutto il Paese esistano " istituti tecnici di serie B", cercando vie d'uscita solo per il proprio territorio di appartenenza, non risponde a questo imperativo morale, prima che istituzionale.
Giovanna Giugni
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