giovedì 19 luglio 2012

Le promesse non ci bastano

Su L'Adige di oggi a pagina 20:



e questo è il nostro comunicato



Ancora la mannaia della Giunta sulla scuola trentina

Di fronte alle recenti immissioni in ruolo annunciate dall’Assessore all’Istruzione Marta Dalmaso, Sgst-Fenalt denuncia con forza la volontà di questa Giunta Provinciale di ridurre drasticamente l’organico di ruolo e quindi di precarizzare progressivamente la condizione dei docenti, con conseguenze drammatiche sulla continuità didattica e sulla qualità della formazione degli studenti.

A dimostrazione di tale volontà, basta un confronto con l’anno scorso, quando le immissioni in ruolo furono complessivamente 232, a fronte delle 168 di quest’anno (per l’intera scuola superiore soltanto 41, nel 2011 furono il doppio, 83). Numeri, quelli del 2011, che erano stati giudicati insufficienti dai sindacati, tanto da indurli a chiedere all’Assessore – informalmente e al chiuso delle segrete stanze, come d’uso – di “promettere” che per quest’anno sarebbero stati coperti il cento per cento dei posti disponibili allora calcolati (357). Una promessa evidentemente non mantenuta da Dalmaso, che ha tuttavia ricevuto il plauso della “Trimurti” confederale (con la consueta, parziale eccezione della Uil) per aver fatto “il meglio possibile in questa fase”.

Tali numeri, calcolati sulla base di coefficienti astratti, ben lontani dalla sostanza dei fatti, sono ancora meno comprensibili se messi in relazione con quelli delle graduatorie permanenti e con i posti banditi per l’abilitazione di altri nuovi docenti attraverso il Tirocinio Formativo Abilitante: per fare un esempio, nella classe A051 (italiano e latino) in graduatoria ci sono 55 docenti abilitati, non è prevista alcuna assunzione, ma sono stati banditi 10 posti di tfa. Come spiega l’Assessore questa contraddizione? Dobbiamo pensare che stia riservando le cattedre per docenti non ancora abilitati, più giovani e più docili? O che invece li stia illudendo, promettendo posti che in realtà non esistono?

Non dimentichiamo, infine, che, grazie ai recenti pensionamenti, la disponibilità di cattedre, stando a quanto riportato dagli organi di stampa, risulta incrementata di altre 99 unità. Eppure, questo governo provinciale persevera nella propria politica di sfruttamento degli insegnanti precari: 1548 persone (pari al 20 per cento del totale dei docenti) iscritte in graduatoria, un terzo delle quali (577) da oltre dieci anni presente in classe, ma sempre con contratti a tempo determinato. Che fine faranno questi insegnanti, che lavorano in perenne e logorante attesa dell’assunzione in ruolo?

Ci domandiamo se questa ennesima mannaia sulla scuola pubblica sia parte di un lucido progetto suicida che l’Assessore e la Giunta stanno perseguendo per la nostra Provincia, o se invece - ancor più pericolosamente - sia solo il risultato di una grave miopia e di una irresponsabile incompetenza.

Sgst-Fenalt, nel nome della centralità della scuola pubblica, rivendica l’assunzione in ruolo su tutti i posti disponibili sull’organico di fatto, e chiede inoltre un confronto pubblico con l’Assessore perché chiarisca, una volta per tutte, la posizione della Giunta, e anche del partito a cui appartiene, il Pd, in merito alle politiche che intendono adottare per l’istruzione trentina.


Trento, 16 luglio 2012