domenica 17 gennaio 2010

Avanti!

Proviamo a fare il punto sull'assemblea di ieri.
Innanzitutto quella sala strapiena ha decretato il pieno successo dell'iniziativa: GRAZIE a tutti quelli che hanno partecipato e anche ai tanti che, non avendo potuto essere lì, ci hanno dato il loro sostegno.
Ma al di là della mera presenza numerica, quel che conta è che abbiamo dimostrato a tutti che la scuola trentina è viva e tutt'altro che rassegnata a subire passivamente il diktat della giunta: l'arrogante intervista che tempestivamente Dellai e Dalmaso hanno rilasciato all'Adige non ha sortito gli effetti sperati e, anzi, ha rinforzato in noi la decisione a difendere la scuola e a porci come protagonisti del suo progresso.
Come era prevedibile, la rabbia accumulata in questi mesi e la voglia di denunciare le contraddizioni del disegno di riforma che ci vorrebbero imporre hanno in qualche caso prevalso sulla forza più costruttiva della nostra azione, tuttavia abbiamo anche saputo condividere alcune prospettive comuni e produrre una buona base per far procedere la nostra proposta.
Si tratta adesso di non disperdere le energie che ieri si sono coagulate in Via Perini, ma piuttosto incanalarle in concrete iniziative, di lotta da un lato, di costruzione dall'altro: c'è bisogno del contributo di tutti, della disponibilità ad impegnarsi a fondo per far fronte ai tempi ristrettissimi che abbiamo davanti e agli spazi angusti in cui ci vorrebbero relegare.
C'è da allargare ulteriormente la base degli SGST, informando e sensibilizzando compagni, colleghi e famiglie, facendo conoscere - anche fuori dalla scuola  - il grave pericolo che sta minacciando la scuola e quindi la società intera: stampiamo il manifesto, affiggiamolo ovunque, parliamo con chiunque, mostriamo l'importanza della nostra resistenza.
C'è poi da dare concretezza alle iniziative che sono state proposte per costringere la giunta a fermarsi, a impegnarsi per fermare la riforma nazionale e a parlare con noi: come hanno ben detto gli studenti, non per darci chiarimenti (è già tutto chiaro!), ma per ripensare assieme le necessità e le potenzialità della nostra scuola. Abbiamo detto di fare pressione sui partiti e sui sindacati, locali e nazionali, di organizzare e sostenere i ricorsi già in atto ed eventualmente produrne degli altri (la proposta di Giovanna Giugni di un ricorso alla giustizia europea è di vitale importanza), abbiamo detto di pensare a una grande manifestazione della scuola, abbiamo detto di verificare la possibilità di un referendum .... e se tutto questo non dovesse bastare, siamo pronti anche a forme di lotta più incisive, come il blocco della didattica o lo sciopero della prima ora.
C'è, parallelamente, da lavorare per definire il documento da presentare alla giunta come base del dialogo che pretendiamo di avviare: i famosi 10 sì e 10 no che abbiamo abbozzato ieri (che mi sono parsi ampiamente condivisibili e condivisi) hanno probabilmente bisogno di essere discussi e limati.
C'è, inoltre, da continuare la discussione dei singoli aspetti particolari della riforma che vogliamo: i precari, i professionali, il biennio, le lingue, i laboratori, il latino, l'educazione fisica... costituiamo rapidamente i gruppi di lavoro, sfruttiamo il blog, la mail e soprattutto il gruppo di discussione, ma per favore non perdiamoci in chiacchiere e corporativismi (questo è quello che vorrebbero i tecnici e i politici), troviamo invece proposte concrete e praticabili e troviamo il coraggio di innovare davvero e per il meglio la nostra scuola.
Tutto questo e altro ancora resta da fare.
Avanti allora!
La scuola siamo noi!


per SGST, nz e ag

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