venerdì 23 settembre 2011

IMPORTANTISSIMO RicorsoPrecari: incontro operativo

cari precari,

tutto è pronto per il nostro ricorso.
ieri abbiamo definito gli ultimi dettagli e adesso siamo pronti per avviare le pratiche.

l'appuntamento è 
venerdì 30 settembre 
alle ore 15.30
presso la sala del consiglio al primo piano della circoscrizione S.Giuseppe S.chiara
in via Perini 1 a Trento.

chiunque voglia appoggiarsi agli Stati Generali per ottenere il riconoscimento degli scatti di anzianità e la trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato   - anche chi non avesse ancora mandato la sua adesione - DEVE venire venerdì, portando:

1. la ricostruzione della propria carriera: basta compilare con i propri dati il modello che trovate in allegato

2. fotocopia di TUTTI I CONTRATTI stipulati con la PAT

3. fotocopia delle lettere di impugnazione del contratto e delle ricevute di ritorno (è quella che avete spedito a gennaio!)

4. fotocopia del CUD (o denuncia dei redditi) 2011 (relativa ai redditi 2010

Semplice no?

RIPETIAMO, LA VOSTRA PRESENZA VENERDì è ASSOLUTAMENTE NECESSARIA, PERCHè IN QUELLA SEDE FIRMEREMO ANCHE LA DELEGA (INDIVIDUALE) ALL'AVVOCATO.

Per ulteriori chiarimenti 3403085499.

Fate girare la notizia, ditelo a tutti i precari della vostra scuola e ai vostri amici!!!!!!!!!!!!

ciao,
NZ e AG

mercoledì 21 settembre 2011

Ricorso precari: pronti, via!

Cari colleghi precari,
tenetevi pronti: finalmente si parte con il nostro ricorso contro la PAT, per il riconoscimento degli scatti di anzianità e la trasformazione dei contratti a termine  in contratti a tempo determinato!

Per la prossima settimana, verosimilmente tra mercoledì e venerdì, è previsto un incontro collettivo con il nostro avvocato, per definire i dettagli dell'operazione e avviare formalmente le procedure del ricorso. Nel frattempo, domani pomeriggio, io e Nicola Zuin incontreremo l'avvocato, per fare il punto della situazione.

Chiunque sia coinvolto in questa nuova, importante battaglia, tenga d'occhio il blog e la mail, per sapere la data e l'ora esatta dell'appuntamento con l'avvocato.

La scuola siamo noi!

Saluti a tutti

AG

giovedì 30 giugno 2011

Ricorso precari : a settembre si parte

(Pre)Cari tutti,

prima che si parta per le ferie, la terra natia o qualsiasi altro posto migliore di questo, facciamo il punto sulla questione ricorso precari. 

Abbiamo parlato con l'avvocato Franco Moser, il quale ci informa di quanto segue:
1) Vista la complessità della questione, l'avvocato ritiene opportuno prendersi il tempo necessario (l'estate) per studiarla al meglio e per vedere in che direzione evolverà (ci sono cause già in corso e inoltre ministero e provincia, potrebbero prendere provvedimenti per evitare il contenzioso). 
Ci riaggiorniamo dunque a settembre, quando potremo finalmente partire con il ricorso.
2) Ricordiamo che settembre vale come data limite per presentare ricorso - 6 mesi dall'impugnativa - per chi ha inviato l'impugnativa a gennaio
Per chi avesse inviata l'impugnativa prima di gennaio, questo termine è ovviamente anticipato : per questo ce lo deve comunicare subito, così partiamo prima.
3) Ribadiamo, ancora una volta - e a scanso di equivoci o malintesi - che il ricorso è INDIVIDUALE. Ognuno di noi, dunque, una volta definita la propria posizione (e inviate le informazioni richieste a suo tempo), dovrà gestire individualmente la pratica con l'avvocato.

Noi di Sgst continueremo comunque a svolgere il nostro ruolo di "appoggio " e coordinamento. Per questo anticipiamo fin d'ora che per inizio settembre è in programma un incontro collettivo con l'avvocato Moser, per fare il punto tutti insieme e per firmare il mandato all'avvocato.
4) Fate circolare la notizia tra amici e colleghi. Se qualcun altro fosse intenzionato ad appoggiarsi a Sgst per il ricorso, si faccia vivo al più presto. A metà luglio chiudiamo baracca .... per un po!

5) in caso di dubbi, fatevi sentire.
Per ora è tutto, buona estate!
Ag e Nz

sabato 11 giugno 2011

Pagelle ai prof? si, ma con criterio!


(comunicato stampa del 10 giugno 2011)



Nessuna sorpresa. Aspettavamo la notizia e finalmente è arrivata: “anche i professori avranno la pagella”. Ieri, infatti, l’Assessore Dalmaso ha annunciato di avere pronto il progetto per il sistema di valutazione dei docenti. Paolo Calidoni, insegnante di pedagogia e Presidente del Comitato Provinciale di Valutazione del Sistema Educativo, ha confermato che si stanno definendo gli ultimi dettagli e che entro poche settimane la proposta arriverà all’Assessore «in modo che lo valuti e lo condivida con i diversi soggetti». 

Gli Stati Generali della Scuola Trentina non hanno nessuna pregiudiziale nei confronti della valutazione dei docenti, anzi, già nel nostro primo documento (gennaio 2010) avevamo inserito questa necessità tra gli elementi fondamentali per una seria riforma della scuola. La questione, piuttosto, è di capire quali modalità intenda seguire e quali obiettivi si ponga l’Amministrazione Provinciale. Secondo quanto annunciato, il pilastro di questo sistema dovrebbe essere la «lealtà della valutazione», ovvero, la dichiarazione anticipata di cosa si vorrà valutare e dei criteri che si adotteranno. È proprio su questi criteri che sentiamo l’urgenza di esprimere alcune nostre perplessità. Quattro sono quelli annunciati: competenze e formazione degli insegnanti, risultati ottenuti dagli studenti e infine l’opinione dei genitori. 
La necessità di valutare formazione e competenze dei professori appare scontata, ma cosa concretamente si debba intendere per formazione e competenze è tutt’altro che chiaro. A maggior ragione ci chiediamo chi e come possa misurarle.
Sono però gli altri due criteri a destare le maggiori preoccupazioni.
Legare il giudizio sull’insegnante ai risultati ottenuti dai suoi studenti creerebbe inevitabilmente una dinamica ricattatoria: gli insegnanti migliori risulterebbero infatti quelli che danno i voti più alti, oppure quelli che producono un artificioso miglioramento delle pagelle tra il primo e il secondo quadrimestre, dando così prova dell’efficacia del proprio lavoro. Questo sistema finirebbe perciò per incentivare il drastico abbassamento della qualità della formazione che già da anni si sta registrando nella scuola italiana e anche trentina.
Quanto all’ultimo elemento, non potendo presumere nei genitori gli strumenti utili a valutare le competenze e la preparazione dell’insegnante, ne deriva che la loro opinione potrà valere soltanto all’interno di una logica di “soddisfazione del cliente”. Tuttavia, la funzione della scuola non è erogare servizi, bensì formare uomini e donne, i cittadini di domani. Perciò non è possibile applicare alla scuola un meccanismo che invece è proprio del mondo aziendale, dove può trovare spazio la dinamica privatistica del “pago quindi pretendo”.
Sullo sfondo, resta poi da affrontare una questione cruciale: la precarietà degli insegnanti, molto presente anche in Trentino. Se infatti, come spiega il prof. Calidoni, «l’idea della valutazione degli insegnanti nasce dalla valorizzazione delle professionalità che chiedono di essere riconosciute», qualsiasi proposta in tal senso non potrà che fondarsi sulla stabilizzazione dei lavoratori della scuola. Di questo devono essere ben consapevoli anche i sindacati. Come può un insegnante trovare le condizioni, le motivazioni e gli strumenti per investire sulla sua professionalità, quando nemmeno sa se, quanto e dove insegnerà l’anno seguente? In una prospettiva di valutazione, inoltre, un precario è decisamente più debole e ricattabile.
Forse, allora, la via da seguire è intrecciare la valutazione dei docenti alla loro formazione disciplinare e didattica. In attesa di prendere parte al «confronto chiaro con le organizzazioni sindacali e con tutti i soggetti coinvolti nella scuola», che l’Assessore ha garantito, noi avanziamo in tal senso due proposte: 1) il superamento dell’attuale sistema di aggiornamento verso l’organizzazione di percorsi seri e selettivi, con tanto di esame finale; 2) l’istituzione di un «anno sabbatico» per poter studiare (come all'università), con obbligo di presentare un progetto di ricerca e di stendere una relazione finale che dia conto di quanto prodotto.
Solo se l’Amministrazione, questa volta, si mostrerà disponibile a discuterla con gli insegnanti, l’idea della valutazione non si trasformerà, come auspicato dal prof. Calidoni, «in una mannaia», e potrà diventare un mezzo per valorizzare davvero la professione docente e la scuola nel suo insieme.

lunedì 16 maggio 2011

ricorso precari

Cari compagni precari,

è tempo di passare alla seconda fase dell'operazione "ricorso": 

è tempo 
di avviare la causa 
contro la Pat 

1. per farci riconoscere gli scatti di anzianità 
2. per ottenere, nella più ottimistica delle ipotesi, la trasformazione dei nostri contratti da tempo determinato in indeterminato.

Per procedere, l'avvocato a cui gli SGST si stanno appoggiando, Franco Moser, invita ciascuno di noi a fargli avere al più presto quanto segue:
 
1) dati anagrafici (nome, indirizzo, data di nascita ecc.)
 
2) ricostruzione della carriera, ovvero elenco dettagliato e completo di tutti i contratti stipulati fino all'anno scolastico in corso, con indicazione delle scuole in cui si è prestato servizio
 
3) indicazione del tipo di abilitazione conseguita (tramite concorso ordinario, riservato, Ssis...)
 
In questo modo, l'avvocato potrà non solo quantificare con precisione il numero di insegnanti che dovrà seguire nella causa, ma anche organizzare le richieste relative alle diverse posizioni professionali e contrattuali (modalità che stanno seguendo anche gli avvocati dei sindacati).
 
Vi invitiamo quindi a spedirci 
via mail al più presto 
quanto richiesto, 
penseremo poi noi a girare il tutto all'avvocato.

Sottolineiamo che il questo invito vale non solo per chi, fin dall'inizio, aveva deciso di appoggiarsi agli Stati Generali, ma anche per tutti coloro che, nella prima fase - quella della raccomandata di impugnazione, da spedire entro il 23 gennaio - si erano rivolti ai sindacati. 

A tale proposito ricordiamo che  - a differenza di SGST - i sindacati chiedono a chi intende essere patrocinato da loro, di sottoscrivere la tessera di iscrizione al sindacato stesso: richiesta che efettivamente può mettere in imbarazzo coloro che non si riconoscono nelle posizioni assunte in questi mesi dai sindacati, per esempio sulle 70 ore!

Un'ulteriore precisazione, per coloro che hanno sollevato un problema di costi: finora - e fino all'avvio della causa vera e propria - tutto il lavoro di documentazione e preparazione del ricorso non comporta alcuna spesa per chi intende avvalersene. Non solo, ma se avviamo la causa è perché ci sono più che fondate ragioni per ritenere di vincerla, quindi l'obiettivo finale (il riconoscimento dei nostri diritti) si coniugherà probabilmente con la condanna dell'amministrazione a farsi carico delle spese processuali. In ogni caso, premesso che più numerosi saremo e minore sarà la quota a carico di ciascuno, l'eventuale costo non dovrebbe scostarsi di molto dalle cifre richieste dai sindacati.

Inviateci presto la documentazione 
e fate girare questo invito nelle vostre scuole e nelle vostre mailing list.

Saluti a tutti,

per SGST,
Alessandro Genovese e Nicola zuin 

--
Gli Stati Generali della Scuola Trentina
blog: http://scuolatrentina.blogspot.com
e-mail: scuola.trentina@gmail.com
Forum: http://groups.google.it/group/scuolatrentina

lunedì 14 marzo 2011

12 marzo

La scuola Trentina comincia a vedere realizzati gli effetti delle scelte che la Giunta Provinciale le ha imposto: 

  • Cancellati gli Istituti Professionali di Stato;
  • Aumentato il numero di studenti per classe;
  • Ridotto  il tempo scuola totale di tutti i corsi di studio;
  • Esautorati di fatto i Collegi Docenti delle loro competenze decisionali; 
  • Diminuito il numero dei docenti, e aumentata la quota dei precari: quasi un quarto degli insegnanti ha un contratto a tempo determinato;
  • Zero assunzioni in ruolo per le scuole superiori, nell’ultimo anno;
  • Aumentate le ore di lavoro, ma lo stipendio è rimasto lo stesso; 
  • Decurtato il fondo d’Istituto con cui si finanziano attività e progetti, tra cui, per esempio, i corsi di recupero delle insufficienze;
  • Aumentati i finanziamenti alle scuole private e paritarie;
  • Stanziati 380 milioni per l’edilizia scolastica. Per l’edilizia, non per la scuola! 

Con quale dignità, in nome della crisi, questa Giunta continua a chiedere sacrifici a studenti e docenti, per poi elargire generosamente alle lobbies della formazione privata e ai magnati del calcestruzzo? 
Mentre parla di innovazione, ricerca e futuro, questa Giunta lega i piedi della nostra Provincia al cemento del passato: anziché stimolare lo sviluppo di un nuovo modello economico e sociale capace di farci navigare sicuri verso il mondo che ci aspetta, rischia di farci affogare nel pantano delle vecchie logiche clientelari.

La scuola che vogliamo ...

Pubblica, inclusiva e laica: Perché riteniamo centrale la sua funzione di garanzia del diritto costituzionale all'eguaglianza di tutti i cittadini, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione,opinioni politiche, condizioni personali o sociali.
Centrale e Strategica: Perché riconosciamo Istruzione, Formazione e Ricerca quali settori strategici per il Trentino, su cui investire politicamente, culturalmente e finanziariamente.
Democratica e trasparente: Perché riteniamo irrinunciabile il confronto con gli studenti, le famiglie, il personale e i docenti
Autonoma e aperta: Perché riteniamo che non spetti alla politica la sua definizione, per quanto riguarda gli aspetti didattici e le nomine dei dirigenti
... è possibile!

mercoledì 9 marzo 2011

Sabato in piazza, per la Costituzione

Gli Stati Generali della Scuola Trentina
aderiscono alla mobilitazione nazionale di 
Sabato 12 marzo 
in difesa dei principi e dei valori della Costituzione.

Nato dall'iniziativa di Repubblica in difesa della scuola pubblica dopo le recenti esternazioni di Berlusconi, l'appello si è allargato a tutti i cittadini che non intendono vedere calpestati i valori fondamentali della nostra Costituzione e vedrà affiancare alla grande manifestazione Romana iniziative in tutte le città.

Anche a Trento, 
alle 15.30 ci incontreremo in Piazza Pasi



Vi aspettiamo!

assieme a tutti i cittadini e movimenti che lottano per difendere i beni comuni dagli attacchi del Governo, ma anche della Giunta Provinciale.

L'acqua, la salute, il territorio, la scuola, l'università 
non sono in vendita.



domenica 6 marzo 2011

La differenza tra cemento e apprendimento

A pagina 20 de l'Adige di oggi trovate un articolo sul piano straordinario per l'edilizia scolastica: le nostre critiche e il nostro sdegno vengono contrapposte alla felicità della CGIL, contenta per come la Giunta ha rispettato gli impegni presi.

Ecco il pezzo come l'avevamo scritto noi:


380 milioni di euro in sette anni per le nostre scuole. Meglio: per l’edilizia scolastica. Meglio ancora: per l’edilizia! Ecco, il vero significato del piano straordinario varato in questi giorni dalla Giunta Provinciale l’ha espresso chiaramente il Presidente Dellai, che sottolinea l’effetto di “stimolo per le aziende edili Trentine”.  Nulla di male, intendiamoci, è probabilmente doveroso, da parte di un’amministrazione pubblica, intervenire a sostegno di un settore in difficoltà. D’altronde lo si sta facendo per l’agricoltura, per l’industria, per la finanza, per il turismo, perché dunque non farlo anche per l’edilizia? Forse decenni di abnorme spesa pubblica (dagli appalti per le grandi opere, agli incentivi per l’edilizia privata) che hanno prodotto una devastante cementificazione del nostro territorio,  non sono bastati a saziare i protagonisti del settore. Forse sarebbe interessante scommettere sui nomi di chi si aggiudicherà gli appalti che deriveranno da questo piano straordinario e magari, ottimisticamente, sperare che non saranno i soliti. O forse sarebbe ora di riflettere sulle prospettive di un’economia che non sopravviverebbe senza i milioni di euro dei contribuenti.  Forse.
Sicuramente, però, non si può accettare la retorica con cui questa Giunta - l’Assessore Dalmaso in primis - pretende di mascherare di didattica e di apprendimento la finanza del mattone e del cemento
Nell’indagine che Legambiente ha pubblicato proprio in queste settimane (“Ecosistema scuola 2011. XI Rapporto sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi”) la nostra Provincia risulta meritoriamente al primo posto nella classifica della qualità dell’edilizia scolastica riferita agli istituti superiori (al secondo, dopo Prato, per le scuole materne, primarie e secondarie di primo grado): un’indagine che tiene conto di molti fattori, dalle strutture degli edifici ai servizi offerti, dai rischi ambientali all’adeguatezza e alla sicurezza degli ambienti, fino alla spesa media per la manutenzione ordinaria e straordinaria. C’è allora da domandarsi se è proprio una priorità del sistema formativo provinciale, questo piano straordinario per l’edilizia scolastica? Quali grandi innovazioni pedagogiche e didattiche avrebbe introdotto la tanto discussa riforma Dalmaso, da richiedere un così pesante investimento per costruire, demolire, ristrutturare, fabbricare, interrare e traslocare? Con quale dignità, in nome della crisi, questa Giunta continua a chiedere sacrifici a studenti e docenti, per poi elargire generosamente ai magnati provinciali del calcestruzzo? Il numero di studenti per classe è in costante crescita, rendendo sempre più difficile una didattica di qualità, ma consentendo un significativo taglio di personale; più di un quarto degli insegnanti delle nostre scuole superiori ha un contratto a tempo determinato, a discapito della continuità didattica, ma a vantaggio delle finanze provinciali che risparmiano sugli scatti di anzianità; l’intera “iniziativa innovativa” dell’Assessore Dalmaso, d’altro canto, è retta dall’imperativo categorico di risparmiare sui costi del personale; senza contare che il fondo d’istituto a disposizione dei dirigenti per finanziare attività e progetti è in costante diminuzione da anni.
Mentre parla di innovazione, ricerca e futuro, questa Giunta lega i piedi della nostra Provincia al cemento del passato: anziché stimolare lo sviluppo di un nuovo modello economico e sociale capace di farci navigare sicuri verso il mondo che ci aspetta, rischia di farci affogare nel pantano delle vecchie logiche clientelari.
Nicola Zuin e Alessandro Genovese

martedì 1 marzo 2011

Ribocciata

Il Trentino, 1 marzo 2011

Scuola: Trento, i professori bocciano la Dalmaso
Documenti duri dei collegi docenti contro l'assessore all'istruzione:
non valorizza la didattica e crea caos

di Jacopo Tomasi

TRENTO. I professori "bocciano" la riforma Dalmaso e contestano le modalità con cui l'assessorato all'istruzione sta verificando l'"iniziativa innovativa" avviata nel settembre scorso. Le critiche dei collegi docenti alla riforma sono dure. Secondo gli insegnanti non viene valorizzata l'attività didattica e le lezioni di 50 minuti stanno creando notevoli problemi organizzativi. Che la riforma Dalmaso non piaccia ai docenti trentini, è appurato. Adesso, però, gli insegnanti delle scuole superiori, oltre a contestare nel merito la cosiddetta "iniziativa innovativa" avviata dalla Provincia nel settembre scorso, criticano il metodo con cui l'assessorato all'istruzione sta "verificando" l'attuazione della riforma. Anziché coinvolgere i docenti, chiedendo loro critiche e suggerimenti, alcuni funzionari della Provincia stanno semplicemente ascoltando i pareri dei presidi e dei loro stretti collaboratori. Una modalità che non è affatto piaciuta agli insegnanti che nei collegi docenti dei giorni scorsi hanno fatto sentire la loro voce. Criticando questa verifica «poco trasparente e non democratica» e approfittandone per bocciare nel merito la riforma. Il documento più duro è stato votato al liceo Russell di Cles il 17 febbraio scorso.
Il collegio docenti ha giudicato «molto negativamente» il fatto che nella verifica della riforma «non sia prevista in alcun modo una partecipazione dei docenti. Ciò è apparso particolarmente grave considerato che il mondo della scuola aveva già valutato l'intero percorso della riforma assai carente sul piano del coinvolgimento e della partecipazione democratica; i docenti si aspettavano che almeno in sede di verifica si trovasse il modo di accogliere il loro parere». I prof hanno messo a verbale anche alcune critiche relative all'attuazione dell'"iniziativa innovativa". «Le modalità di recupero delle 66 ore hanno portato ad una situazione paradossale, che vede alcuni docenti costretti a impiegare il proprio tempo in attività spesso poco professionali e di scarsa rilevanza didattica, rinunciando ad altre attività collaudate fino all'anno scorso garantite agli studenti». Tradotto: per recuperare le ore (in seguito all'introduzione delle lezioni di 50 minuti) molti insegnanti sono ridotti a dedicarsi alla sorveglianza degli alunni durante la ricreazione, anziché dedicarsi ad altro. Il verbale del Russell, inviato alla Provincia, ha poi sottolineato che la riforma «ha creato uno stato di incertezza, confusione e disparità di trattamento fra gli stessi docenti». Non si sa ancora, infatti, cosa accadrà se il recupero delle ore non sarà completato. Il collegio del Russell avrebbe voluto poi avanzare qualche proposta all'assessorato, ma questo non è stato consentito dalla dirigente, Franca Zappini. Tra i consigli, c'era quello di «ridurre del 50% il numero delle ore da dedicare all'attività didattica, per riservare un monte ore congruo al lavoro di preparazione e progettazione». Un documento simile a quello del Russell è stato votato nei giorni scorsi all'istituto tecnico Battisti di Trento in occasione di un'assemblea sindacale indetta da Cgil e Cisl e sarà sottoposto al voto del collegio il 13 marzo prossimo. Al liceo scientifico Da Vinci i docenti si stanno organizzando per proporre documenti sulla falsa riga di Russell e Battisti. Il Pilati di Cles invierà all'assessore Dalmaso il verbale nel quale sarà discussa la verifica dell'iniziativa innovativa, mentre al liceo Galilei la questione era prevista nell'ordine del giorno del collegio, ma non è stata affrontata per mancanza di tempo e sarà ripresa nei prossimi giorni. Al Maffei di Riva del Garda, infine, è stato predisposto un sondaggio tra i docenti per raccogliere pareri ed opinioni da inviare all'assessore Dalmaso. Il malumore dei docenti nei confronti della riforma si sta diffondendo, quindi, di scuola in scuola come sottolinea Nicola Zuin degli Stati generali. «Anche in questo caso l'assessorato si è dimostrato poco trasparente e anti-democratico con un atteggiamento per nulla attento al dialogo e al confronto».

lunedì 28 febbraio 2011

verifica

carissimi,
come avrete saputo tutti, la prevista verifica di febbraio dell'iniziativa innovativa si sta realizzando con i soliti metodi carbonari a cui l'Assessore ci ha ormai abituati: due dirigenti della PAT stanno facendo il giro delle nostre scuole per avere dei colloqui (individuali) con i presidi e coi membri dello staff di dirigenza, per chiedere come sta andando l'applicazione dell'iniziativa innovativa.
Ancora una volta noi docenti non siamo stati consultati.

Dobbiamo allora trovare il modo di far sapere cosa ne pensiamo, prima che Giunta e sindacati dalla firma facile ci sbrodolino di nuovo la loro "soddisfazione per il successo dell'iniziativa e sulla qualità e sul futuro e sullo studente al centro e certo alcune difficoltà iniziali, ma siamo sulla strada giusta....".

Già qualcosa si sta muovendo:

  • Al Russell di Cles, la settimana scorsa il collegio ha votato di inviare all'Assessore e ai dirigenti del Servizio Scuola il documento che riportiamo in calce.
  • Un documento simile sarà sottoposto al collegio del Battisti il 13 marzo
  • Al Da Vinci si stanno organizzando per fare altrettanto.
  • Al Maffei il collegio ha predisposto un questionario per raccogliere il parere dei docenti.
  • Al Pilati i docenti invieranno all'Assessore il verbale del collegio in cui discuteranno dell'iniziativa e della sua verifica.

Diamoci da fare, facciamo sentire la nostra voce: è giusto che si sappia cosa ha prodotto l'iniziativa innovativa. E se parteciperete alle assemblee sindacali previste in questi giorni, ditelo anche a loro che razza di porcata hanno firmato.

Teneteci informati,
ciao,
nz e ag

ecco il documento votato a Cles: fatevi ispirare!


Il Collegio Docenti del Liceo Russell di Cles, preso atto che sono in corso, presso le scuole superiori della Provincia, degli  incontri di “monitoraggio” tra funzionari della PAT e Dirigenti, ha giudicato molto negativamente il fatto che non si sia prevista in alcun modo una partecipazione dei docenti alla verifica dell'"iniziativa innovativa". Ciò è apparso particolarmente grave considerato che il mondo della scuola aveva già valutato l’intero percorso della riforma assai carente sul piano del coinvolgimento e della partecipazione democratica;  i docenti si aspettavano che almeno in sede di verifica si trovasse il modo di accogliere il loro parere.
In particolare, questo Collegio ritiene che le modalità di recupero delle 66 ore abbaiano  portato ad una situazione paradossale, che vede alcuni docenti costretti a impiegare il proprio tempo in attività spesso poco professionali e di scarsa rilevanza didattica e altri a rinunciare alla realizzazione di attività collaudate, fino all’anno scorso garantite agli studenti.
L’iniziativa innovativa ha inoltre creato uno stato di incertezza, confusione e disparità di trattamento fra gli stessi docenti. Qualche esempio: attualmente nessuno sa cosa accadrà se a fine anno il recupero non sarà completato; alcuni docenti sono obbligati a recuperare mentre altri no; gli insegnanti di alcune scuole devono recuperare 10 ore in più rispetto ai colleghi di altri istituti (a seconda che il recupero sia calcolato in unità orarie da 50 o 60 minuti)

domenica 30 gennaio 2011

Ricorso

carissimi,
ringraziamo i tanti che ci hanno già inviato copia dell'impugnativa dei contratti,  e invitiamo chi pensa di unirsi alla nostra azione legale a fare al più presto altrettanto.

Nel frattempo noi ci stiamo lavorando.

Non è ancora chiaro quali saranno i requisiti necessari per ottenere la conversione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato e soprattutto non sappiamo ancora quali contromisure ha intenzione di prendere l'amministrazione. Tuttavia, il tempo che abbiamo a disposizione (ricordiamo che bisogna agire entro 270 giorni) ci permetterà di chiarire ogni dubbio.

Nessuno dia perciò per scontato di essere escluso a priori.

Quel che invece è sicuro, è che il riconoscimento degli scatti di anzianità riguarda tutti i precari, anche quelli che hanno appena cominciato: è un diritto di tutti e una volta riconosciuto varrà anche per i contratti futuri. Ricordate però che deve essere rivendicato da ciascuno individualmente. 

Intanto è importante coinvolgere il maggior numero possibile di colleghi: parliamone a scuola e teniamo alta l'attenzione. Se avete dubbi o notizie... teniamoci in contatto.

Saluti,
nz e ag

domenica 23 gennaio 2011

pronti per il ricorso?

Docenti precari, pioggia di ricorsi

Dopo le sentenze dei giudici in centinaia chiedono il tempo indeterminato
    di Luca Marognoli
    TRENTO. Centinaia di raccomandate stanno intasando le cassette delle lettere del servizio scuola della Provincia. A inviarle gli insegnanti precari degli istituti superiori, che hanno tempo fino ad oggi per annunciare la propria intenzione di impugnare i contratti a tempo determinato chiedendone la conversione in «posti fissi». Un miraggio alimentato dalle sentenze dei giudici di tutta Italia. Secondo Alessandro Genovese e Nicola Zuin, fondatori degli Stati generali della scuola trentina, sono oltre 600 i docenti delle superiori che vanno avanti con contratti a tempo determinato e che potrebbero essere interessati a un eventuale ricorso. Il numero deriva dalla somma dei 383 insegnanti non a ruolo (sui 6.999 totali) e degli almeno 300 che si spartiscono le 204 cattedre "residue", cioè assegnate dai dirigenti. Il modulo per il ricorso è stato inviato a tutti i potenziali aventi diritto iscritti alla mailing-list degli Stati generali (ne erano disponibili di simili anche nelle sedi dei sindacati). A predisporlo è stato l'avvocato Franco Moser, che spiega quali sono i precedenti che hanno mutato la situazione in favore dei precari, sia dal punto di vista economico che dell'inquadramento: «Tra il 2009 e il 2010 numerosi tribunali hanno stabilito che il mancato riconoscimento degli scatti di anzianità agli insegnanti con contratto a tempo determinato fosse incostituzionale e contrario a una direttiva europea. In novembre poi due sentenze dei tribunali di Roma e di Siena hanno riconosciuto l'illegittimità di contratti reiterati all'infinito condannando le amministrazioni all'assunzione a tempo indeterminato dall'inizio dei rapporti di lavoro e al risarcimento del danno». La legge provinciale prevede un massimo di due rinnovi consecutivi (tre anni di docenza in totale), ma sono tantissimi i casi di "precariato cronico" che si prolunga anche oltre i dieci anni. A spingere tutti a muoversi in fretta è stata l'entrata in vigore del "collegato lavoro" (legge 183 del 2010), risalente al 24 novembre scorso. «Questo prevedeva che l'impugnazione del contratto andasse fatta entro 60 giorni dalla scadenza del contratto stesso», quindi entro il 23 gennaio. Non si tratta - precisa il legale - di una vera e propria impugnazione ma di un atto stragiudiziale, cioè di una semplice raccomandata con cui l'interessato esprime la volontà di richiedere la conversione del suo contratto in tempo indeterminato. Da quel momento il docente precario avrà altri 9 mesi di tempo per presentare il ricorso vero e proprio. L'auspicio dei precari è che la spada di Damocle dei ricorsi spinga finalmente la Provincia a mettere mano alla normativa.
    © RIPRODUZIONE RISERVATA
    23 gennaio 2011


    martedì 18 gennaio 2011

    importante e urgente

    cari precari,
    da alcune settimane stiamo lavorando con l'avvocato Franco Moser: oggi pomeriggio abbiamo avuto un altro lungo incontro sul fronte dell'impugnazione dei contratti a tempo determinato. Ecco il resoconto, con i chiarimenti e le istruzioni su come muoverci:
    Il ricorso del Codacons: per noi insegnanti trentini è del tutto inutile perché rivolto contro il Ministero della pubblica istruzione, mentre il nostro datore di lavoro è la PAT.
    Per noi, una possibilità è quella di affidarsi ai sindacati locali. Tenendo presente, però, che anche  i sindacati  si affidano ai loro avvocati di fiducia (e questi certo non lavorano gratis). 
    Inoltre, non va dimenticato che il ricorso dovrà comunque essere INDIVIDUALE (in Italia la class action - causa collettiva - in sostanza non esiste)
    Un'altra possibilità è unirsi all'iniziativa degli Stati Generali e di Equilibrio Precario:  
    Ci muoveremo in questo modo:
    L'impugnativa (il modello appositamente preparato dall’avv. Moser è in calce) va compilata e spedita al più presto: infatti è abbastanza probabile che il termine del 22 gennaio sarà riferito al recepimento - e non alla spedizione - della raccomandata: consigliamo perciò vivamente di spedire entro mercoledì 19 con raccomandata R1(che arriva in un giorno)
    Vanno spedite due raccomandate (agli indirizzi indicati). 
    Una terza copia va conservata.
    Ricordate che questa è solo l'impugnativa: il ricorso seguirà (c’è tempo 270 gg).
    Per questo, chi pensa di unirsi a noi per il ricorso ci mandi una mail con la conferma dell'avvenuta spedizione e in allegato il modello compilato.
    saluti,
    nz e ag



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    38121 TRENTO
             Raccomandata a.r. 
    Trento, lì 
    Oggetto: impugnazione ex art. 32 legge 183/2010
    Con la presente, il/la sottoscritto/a, nato a *** il ***, res. in ***, via ***, abilitato all’insegnamento a seguito************classe di concorso**********
    premesso che ha stipulato con Codesta Amministrazione i seguenti contratti a tempo determinato:
    - dal *** al *** presso ***
    reiterato
    - dal *** al *** presso ***
    dichiara di contestare e impugnare, perché in violazione di legge, invalido e/o comunque nullo, a tutti i fini indicati dalla legge n. 183/2010, il termine apposto al/ai predetto/i contratti, nonché la relativa durata, qualificazione giuridica e già intervenuta risoluzione;
    offre immediatamente la propria prestazione lavorativa, chiedendo l’instaurazione e/o la conversione del rapporto a tempo indeterminato, nonché ricostruzione di carriera e riconoscimento dell’anzianità a tutti gli effetti giuridici ed economici;
    la presente da valere anche quale atto interruttivo della prescrizione ad ogni e qualsivoglia effetto anche in relazione ai diritti economici, retributivi e di risarcimento del danno derivanti dalla presente impugnazione;   
    si riserva azione giudiziaria nei termini di legge.
    Distinti saluti
    ……………