giovedì 18 febbraio 2010

Il documento degli SGST approvato ieri sera






Stati Generali della Scuola Trentina

UN'ALTRA SCUOLA E' POSSIBILE
Un manifesto programmatico


Elaborato ed approvato in assemblea plenaria
 a Trento, il 17 febbraio 2010



    1. La scuola che vogliamo
    2. Quello che non condividiamo della riforma Dalmaso
    3. Le nostre proposte concrete urgenti e praticabili
    4. La nostra strategia

1. La scuola che vogliamo è ...

  • Pubblica, inclusiva e laica: Perché riteniamo centrale la sua funzione di garanzia del diritto costituzionale all'eguaglianza di tutti i cittadini senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali o sociali.

  • Centrale e Strategica: Perché riconosciamo Istruzione, Formazione e Ricerca quali settori strategici per il Trentino, su cui investire politicamente, culturalmente e anche finanziariamente.

  • Democratica e trasparente: Perché riteniamo irrinunciabile il confronto con studenti, famiglie, docenti

  • Autonoma e aperta: Perché riteniamo che non spetti alla politica la sua definizione, in particolare per quanto riguarda gli aspetti didattici (criteri di valutazione, esami di riparazione, voto in condotta...) e le nomine dei dirigenti.




    2. Quello che non condividiamo della riforma Dalmaso

  • Il metodo: Perché una riforma della scuola ideata e realizzata con modalità ricattatorie e poco trasparenti, senza dialogo con la scuola reale, è contraddittoria e inaccettabile a priori.



  • Le premesse sociologiche e didattiche: Perché discutibili e non argomentate



  • La soppressione degli istituti professionali: Perché, oltre ad essere più onerosa, questa ipotesi impoverisce l'offerta formativa, favorisce i gestori privati, è sostenuta da dati falsi relativi all'utenza e nega a un numero significativo di trentini il diritto di accedere ai livelli più alti dell'istruzione.



  • L'introduzione del biennio omogeneo: Perché anziché arricchire il percorso di tutti, appiattisce le specificità e mortifica le inclinazioni personali degli studenti, nel nome di un presunto “egualitarismo” e di una facilitazione – tutta da dimostrare – del passaggio da un tipo di scuola a un altro. La flessibilità concessa ai singoli istituti non compensa queste limitazioni.



  • L'abolizione del plurilinguismo: Perché, toglie alle famiglie la possibilità di scegliere tra più lingue oltre all’inglese e al tedesco, cancellando le positive esperienze degli ultimi anni.



  • L'imposizione delle lezioni da 50 minuti: Perché, non solo nega l'autonomia didattica delle scuole, ponendo le basi per una ridistribuzione iniqua e, di fatto, la riduzione delle cattedre, ma viene proposta ai sindacati come “merce di scambio” per il mantenimento degli organici attuali.



  • La riduzione del tempo scuola e l'esternalizzazione della formazione: Perché presuppongono l'incapacità della scuola pubblica di fornire adeguata formazione agli studenti e delega questo compito a “agenzie formative esterne”: gestite da chi? Finanziate da chi? Selezionate e valutate da chi?...



  • I tagli al personale: Perché, sebbene l'Assessore continui a negarlo, la “razionalizzazione” degli indirizzi, la riduzione dei piani orari, la ridefinizione delle unità didattiche, la riformulazione delle classi di concorso... produrranno inevitabilmente tagli significativi al personale, che ricadranno sui docenti precari.


3. Le nostre proposte urgenti, concrete, praticabili

  • Ribaltamento in positivo di tutte le critiche espresse sopra alla riforma Dalmaso: mantenimento e potenziamento degli istituti professionali, formulazione di un percorso nel biennio coerente con l'indirizzo di studi, mantenimento e potenziamento del plurilinguismo, mantenimento e potenziamento del tempo scuola, riconoscimento della centralità della scuola pubblica, mantenimento e potenziamento degli organici.

  • Agenzia dell'istruzione con tecnici e dirigenti sottratti a nomine politiche.

  • Tavolo di confronto permanente tra scuola, università e mondo del lavoro.

  • Sospensione della norma che attribuisce in graduatoria i 40 punti di continuità.

  • Stabilizzazione immediata dei docenti precari su tutti i posti disponibili.

  • MISURA ANTICRISI: blocco dei passaggi di ruolo da elementari e medie.

  • Mantenimento dell'attuale articolazione delle classi concorso.

  • Formazione continua degli insegnanti (anche attraverso l'anno sabbatico, i distacchi parziali presso l'università ecc.).

  • Elaborazione di un sistema equilibrato per la valutazione dei docenti (inizialmente su base volontaria) con indicatori del merito condivisi, incentivi premiali e di carriera.

  • Mantenimento e potenziamento della didattica laboratoriale.

  • Coordinamento e valorizzazione delle pratiche di orientamento in entrata e in uscita.


4. La nostra strategia
  • Strutturazione SGST:
    - Elezione di un coordinamento e Nomina dei delegati territoriali
  • Pressione sulla giunta perché modifichi in extremis la riforma: Vedi sopra: quello che non ci piace e le nostre proposte

  • Azione diretta, pratica e concreta nelle scuole: Nei collegi, nei dipartimenti, nei consigli, nelle commissioni...

  • Raccolta e analisi dei dati reali della scuola trentina: Precari, distribuzione cattedre, iscrizioni, finanziamenti, ecc.

  • Discussione e proposta di modelli innovativi, praticabili, di qualità: organizzazione, didattica, programmazione, verifica, valutazione,

  • Informazione e comunicazione: Normativa, agenda, esperienze, dibattito, proposte...

  • Dialogo verso l'esterno: Istituzioni, politica, media, società, ...

2 commenti:

Lorenzo ha detto...

Nonostante ieri non sia stato presente, condivido in toto.

Lorenzo

Nervioso ha detto...

Anch'io nel complesso condivido il documento uscito dall'assemblea di mercoledì 17...
...credo peraltro che per riuscire a mettersi d'accordo (e andare avanti), occorre che ognuno faccia un piccolo passo indietro.
Purtroppo l'altra sera eravamo in pochi. E questo è il nostro difetto più grosso.
Se alla Luxottica propongono una modifica al contratto o tagliano l’organico, i lavoratori si mobilitano. Molti di noi, invece, stanno a guardare
Un sincero grazie agli organizzatori dell'iniziativa che si spendono per noi tutti.
Lorenzo Bonfatti
(l’ingrato che si è messo a pontificare sul metodo rispetto all’articolo da pubblicare su L’Adige)