MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA PER CHI SCEGLIE DI NON ADERIRE ALL’INIZIATIVA INNOVATIVA E DI VOTARE PER I 60 MINUTI...(ma anche per gli altri)
ESTRATTO DAL VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE n. 533 DEL 16 MARZO 2010 [1]
Oggetto: Discipline obbligatorie e quantificazione oraria di insegnamento delle stesse per i percorsi del secondo ciclo di istruzione per l'anno scolastico 2010-2011. Iniziativa innovativa ai sensi dell'articolo 57 della legge provinciale n. 5 del 2006.
“6. di stabilire, in attuazione dell’articolo 57 della legge provinciale sulla scuola, che qualora l’istituzione scolastica del secondo ciclo di istruzione decida di non aderire all’iniziativa innovativa dell’ordinamento prevista dal punto 1):
a) presso l’istituzione, senza necessità di alcun provvedimento della stessa, si applicano le discipline obbligatorie e la quantificazione oraria annuale di insegnamento delle stesse:
a.1) per le classi del primo anno dei percorsi, quelle definite dall’iniziativa innovativa prevista dagli allegati 1.1 - Licei, 1.2 - Istituti professionali e 1.3 - Istituti tecnici;
a.2) per le classi degli anni successivi al primo, ad esaurimento quelle degli attuali percorsi in atto;
b) resta fermo che per tutte le classi la quantificazione di insegnamento delle discipline obbligatorie è ripartita in unità orarie di lezione aventi la durata pari a sessanta minuti - fatta salva l’autonomia riconosciuta dal decreto del Presidente della Giunta provinciale n. 13-12/Leg. del 1999 - e resta fermo che i limiti massimi per la flessibilità oraria per la definizione dei propri piani di studio sono quelli stabiliti dai regolamenti statali rispettivamente per i licei, per gli istituti tecnici e per gli istituti professionali;
c) in sede di determinazione degli organici spettanti a queste istituzioni scolastiche si dovrà tenere conto della quantificazione oraria settimanale delle discipline obbligatorie, approvata dall’istituzione nella sua autonomia in attuazione delle lettere a) e b), verificando il tempo scuola effettivamente prestato, ciò al fine di rispettare quanto stabilito dall’articolo 5, comma 3, lettera a), secondo periodo[2], del decreto del Presidente della Giunta provinciale n. 13-12/Leg del 1999”
Provo a tradurre - proiezione per il prossimo anno per un I.T. (600 studenti):
· Classe prima “tecnologico”: Dalmaso prevede 992 ore/anno, cioè 992 ore : 34 settimane = 29 ore/settimana. (per effetto del precedente punto b)
· Classe seconda ITI (oggi 34 periodi, da convertire in ore da 60’ – cfr. precedente punto a.2):
(34 periodi/settimana x50’): 60’ = 28 ore/settimana (per effetto del precedente punto b)
· E così via per le altre classi…. (il discorso non cambia, nella sostanza, neppure nei licei…)
Tre conseguenze immediate:
Non si capisce dove si troveranno le risorse per le supplenze brevi, le sorveglianze, le ore alternative all’IRC e le numerose altre iniziative di supporto all’offerta formativa;
C’è una forte (e immediata) contrazione dell’organico.
Calcolando gli effetti in un istituto tecnico di sei sezioni “complete” (30 classi = 30x20 = 600 studenti):
a. proposta 50’ = 57 “cattedre” perché: (6 classi prime x 35 periodi + 24 classi x 34 periodi) =1026 periodi
(1026 periodi : 18 periodi/cattedra) = 57 “cattedre”
b. proposta 60’ = 47 “cattedre” perché: (6 classi x 29 ore+24 classi x 28 ore) = 846 ore
(846 ore : 18 ore/cattedra) = 47 “cattedre”
Cioè si perdono 10 “cattedre”. Dal prossimo settembre.[3]
I collegi docenti dovrebbero stabilire a chi assegnare le 28/29 ore a settimana (N.B.: le ore non saranno più 34/35!!! – cfr precedente punto c). In effetti una bella “guerra” tra colleghi è quello che manca per completare l’idilliaco quadretto….
E’ UN RICATTO BELLO E BUONO!!!
E SE, INVECE, VOTASSIMO UN BEL DOCUMENTO DI DENUNCIA DEI MISFATTI?
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[1] Qui riporto solo ciò che stabilisce la recente delibera della G.P. nell’ipotesi di voto a favore dei 60’. Cerco di mostrare che i collegi docenti saranno chiamati ad esprimersi (entro un mese!!!) tra due alternative che “alternative” non sono.
[2] Dall’articolo citato: “Resta fermo il rispetto del monte ore annuale, pluriennale o di ciclo previsto per le discipline e attività obbligatorie, nonché, per i docenti, il rispetto dell'orario complessivo di lavoro stabilito dal relativo contratto, da completarsi comunque, nel caso di riduzione dell'unità oraria della lezione al di sotto dei sessanta minuti, anche sulla base di apposita programmazione plurisettimanale (…)”
[3] Si tratta di calcolo “spannometrico” (fatto dal sottoscritto), ma mi sembra possa rendere l’idea.
Lorenzo Bonfatti