In attesa di conoscere l'esito della trattativa, Stati Generali-Fenalt ribadisce la totale contrarietà alle proposte di accordo tra Apran e Sindacati circolate nei giorni scorsi.
Al di là delle singole forme ipotizzate per ridurre le spese della scuola, ciò che emerge con evidenza è la decisione, da parte dell'Amministrazione, di intervenire con un taglio strutturale da assestare sul capitolo "personale": sfruttare di più chi continuerà a lavorare, per lasciare a casa un numero più alto possibile di colleghi.
Gli effetti saranno perciò immediatamente misurabili in termini di posti di lavoro e di qualità della didattica.
A titolo d'esempio si faccia finalmente chiarezza sulle ore "eccedenti": offrire ai docenti la possibilità di svolgere le 70 ore annue di recupero con due ore settimanali di lezione in più - evitando così pesanti rientri pomeridiani - significa, di fatto, incentivare l'aumento dell'orario settimanale di cattedra da 18 a 20 ore. Con conseguente diminuzione delle cattedre e, dunque, dei posti di lavoro. Si realizza così il piano implicitamente contenuto nella "iniziativa innovativa" avviata due anni fa dall'Assessore, i cui reali intenti noi avevamo denunciato fin da allora.
Alessandro Genovese e Nicola Zuin
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