domenica 25 novembre 2012

Russell in azione


 
Il corpo docenti del Liceo Russell di Cles ritiene che la logica delle attuali scelte politiche del Governo nazionale e provinciale, con cui si pretende di favorire la crescita del paese contenendo le spese nel settore che maggiormente contribuisce alla crescita e alla formazione degli individui, sia miope e sbagliata.
Constata che la figura professionale dei docenti, ancora una volta, viene mortificata e svilita. Essi vengono considerati spesso non in base alle loro specifiche competenze ma in funzione delle esigenze economiche di risparmio, ignorando del tutto i bisogni concreti della scuola, di chi la frequenta e di chi vi opera.
Esprime il proprio dissenso nei confronti di una scuola in cui domina l’ansia di misurare con parametri esclusivamente quantitativi e di tipo aziendale il lavoro dell’insegnante, determinando un abbassamento del livello qualitativo e la conseguente dequalificazione dell’insegnamento e dell'apprendimento.
Desidera ricordare che un docente della Scuola Pubblica Italiana, oltre alle 18 ore di lezione frontale, impegna il suo tempo in:
-       preparazione delle lezioni;
-       elaborazione e correzione di verifiche;
-       preparazione di sportelli, corsi di recupero e potenziamenti;
-          Collegi docenti;
-          Consigli di classe;
-          riunioni di Dipartimento;
-          colloqui con i genitori;
-          colloqui e/o indicazioni personalizzate agli studenti sul lavoro da svolgere (revisione di tesine, indicazioni per il recupero delle insufficienze e delle carenze…);
-          visione, studio e realizzazione di progetti;
-          aggiornamenti legati allo svolgimento della funzione docente;
-          redazione di programmazioni preventive e consuntive, verbali, modulistica di varia natura (per uscite didattiche, viaggi di istruzione, richieste di permessi e consenso dei genitori, segnalazioni alle famiglie di problematiche particolari, ecc.);
Il docente, inoltre, ha bisogno di ore di studio per autoaggiornamento, motivo per cui spesso gli insegnanti acquistano, a proprie spese, i materiali di aggiornamento (libri) e di lavoro (strumenti informatici).
I firmatari concordano con i colleghi di altre scuole provinciali e nazionali nell'esprimere la netta contrarietà ai seguenti provvedimenti all’ordine del giorno dell’agenda politica:
·         Il D.D.L. L.953 ex Aprea: progetto di riforma sostanziale degli organi collegiali che restringe gli spazi di democrazia avviando all’autonomia statutaria di ciascuna scuola. Questa prospettiva mette in discussione il sistema nazionale pubblico dell’istruzione aumentando l’influenza di soggetti esterni che, in ragione della loro capacità di finanziamento esterno, influenzeranno pesantemente il Piano dell’Offerta Formativa;
·         Il Decreto di Stabilità che si propone tagli economici ingenti ed immediati, anche se non specifica come, dato che il consistente aumento unilaterale delle ore di lezione frontale degli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado (da 18 a 24 ore) sembra momentaneamente accantonato;
·         L’art.13 del D.D.L. 95 del 06/07/2012, convertito in legge n. 135 del 07/08/2012, che prevede il declassamento dei docenti inidonei facendo ricadere in misura iniqua il peso della crisi sulla categoria più debole (malati gravi e loro familiari);
·         La recente rottura del tavolo di trattativa tra Miur e Organizzazioni Sindacali ha ulteriormente congelato il pagamento degli scatti di anzianità. Se questo può essere compreso in una contingenza di grave difficoltà come quella che stiamo vivendo, non può essere in nessun modo accettato nel momento in cui si preveda contestualmente lo stanziamento di più di 200 milioni di euro per il comparto della scuola privata.
Collegialmente i firmatari si impegnano a:
1.       esplicitare in modo chiaro ai genitori, tramite uno striscione da appendere nelle sedi in cui si svolgono le udienze, le attività svolte dagli insegnanti che rientrano nella funzione docente;
2.        inviare il presente documento al Consiglio dell’Istituzione e alle altre componenti della scuola;
3.      esimersi dallo svolgere incarichi non obbligatori;
4.      articolare il proprio intervento in classe in forma di didattica essenziale (scarna e sintetica presentazione degli argomenti, astenendosi da qualsiasi approfondimento e contributo personale) per almeno un'ora, nella settimana dal 26/11 al 1/12, in ciascuna delle classi in cui opera, dopo aver opportunamente esplicitato agli studenti le motivazioni dell'iniziativa.
 

2 commenti:

MG ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
MG ha detto...

Sono un insegnante di un Istituto Tecnico della piccola provincia di Gorizia. Solidarizzo con voi anche perché i miei colleghi non stanno facendo assolutamente nulla per protestare, forse succubi della volontà del Dirigente Scolastico (ex Preside!). Per rivendicare le mie ragioni sto scrivendo nel mio blog maurogardenal.blogspot.it ed anch'io ho elencato, spero in maniera esaustiva, tutte le attività extra degli insegnanti.

Cordiali saluti a tutti,
Mauro Gardenal