La nostra diffida alla PAT per estendere a tutti gli abilitati (magistrali ante 2002, PAS, TFA, Cobaslid) l'accesso alla Quarta fascia recentemente istituita non ha avuto riscontro.
La Provincia Autonoma di Trento non ha ritenuto di dover rispondere nemmeno alla nostra richiesta di chiarimenti in merito ai motivi della discriminazione tra categorie di abilitati che abbiamo denunciato.
A questo punto, perciò, non resta che avviare il ricorso al TAR.
Tutti coloro che sono interessati a ricorrere:
1) ENTRO MERCOLEDì 1 luglio ci scrivano una mail a scuola.trentina@gmail.com, con oggetto "ricorso IV fascia" esplicitando la volontà di aderire al ricorso, indicando le proprie generalità (nome cognome, data e luogo di nascita, residenza, codice fiscale) e recapiti (email, telefono, cellulare), classe di concorso, titolo di abilitazione e anno di conseguimento.
2) raccolgano tutta la documentazione necessaria: fotocopia di un documento di identità, certificato di abilitazione, certificato di servizio, fotocopia della domanda di inserimento in quarta fascia e della ricevuta della raccomandata, fotocopia del bollettino di versamento della tassa di iscrizione.
Nei prossimi giorni invieremo a tutti coloro che ci scriveranno la mail di cui al punto 1 le indicazione su come procedere.
lunedì 29 giugno 2015
mercoledì 10 giugno 2015
Aggiornamenti: DIFFIDA PER INSERIMENTO IN QUARTA FASCIA e domanda di iscrizione
DIFFIDA PER INSERIMENTO IN QUARTA FASCIA e domanda di iscrizione
E' partita in questi giorni la nostra diffida alla PAT per estendere a tutti gli abilitati (magistrali ante 2002, PAS, TFA, Cobaslid) l'accesso alla Quarta fascia recentemente istituita.
Secondo alcuni pareri legali, sarebbe opportuno che gli interessati ad essere inseriti in 4 fascia, quella per cui è stata predisposta la diffida, presentassero domanda di iscrizione.
La cosa in realtà è controversa e non tutti la ritengono necessaria, anche in virtù del fatto che il modello informatico non accetta chi non ha i requisiti richiesti ( e che noi contestiamo) ed è quindi necessario iscriversi con una raccomandata, stampando il modello informatico, compilandolo in ogni sua parte e facendo il versamento della tassa di iscrizione come indicato nel bando.
QUI si scarica il modello Fac Simile della domanda: http://archivio.pubblica.istruzione.it/istanzeonline/allegati/Modulo_fascia_aggiuntiva_Trento.pdf
Poichè il costo è contenuto, riteniamo sia consigliabile effettuare questa procedura: al momento del ricorso, nel caso in cui non vi sia risposta positiva alla nostra diffida, i dati della raccomandata dell'iscrizione dovranno essere forniti al sindacato.
Ricordiamo che la scadenza per la presentazione della domanda (per noi l'invio della Raccomandata) è il 14 giugno.
La raccomandata con la domanda di iscrizione alla quarta fascia delle graduatorie provinciali va inviata al Ministero e alla Provincia di Trento:
1. Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Via Trastevere 76/A
00153 ROMA
2. Provincia Autonoma di Trento
Piazza Dante, 15
38122 TRENTO
Un saluto cordiale
Digiuno per la LIP
riceviamo e volentieri pubblichiamo:
COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
L'Altra Trento a sinistra aderisce all'iniziativa promossa dal comitato trentino per la LIP (legge di iniziativa popolare per la scuola pubblica) organizzata da mercoledì 10 maggio a giovedì 11 maggio in piazza Cesare Battisti a Trento.
Il comitato trentino per la LIP ha organizzato anche a Trento l'iniziativa che è in corso in altre città italiane e che prevede una staffetta di digiuno con distribuzione di materiale informativo sulla riforma di Renzi, che distruggerà la scuola pubblica.
L'Altra Trento a sinistra continuerà a lottare per la difesa di una scuola pubblica, laica, equa e democratica ed invita cittadine e cittadini ad unirsi a chi sta lottando.
La consigliera comunale Antonia Romano inizierà il digiuno mercoledì 10 maggio alle ore 14:00 e lo terminerà alle 14:00 di giovedì 11 maggio.
Si prega di dare massima diffusione
Cordialmente
Antonia Romanomartedì 9 giugno 2015
quarta fascia: diffida e domanda di iscrizione
DIFFIDA PER INSERIMENTO IN QUARTA FASCIA
e domanda di iscrizione
E' partita in questi giorni la nostra diffida alla PAT per estendere a tutti gli abilitati (magistrali ante 2002, PAS, TFA, Cobaslid) l'accesso alla Quarta fascia recentemente istituita.
Secondo alcuni pareri legali, sarebbe opportuno che gli interessati ad essere inseriti in 4 fascia, quella per cui è stata predisposta la diffida, presentassero domanda di iscrizione.
La cosa in realtà è controversa e non tutti la ritengono necessaria, anche in virtù del fatto che il modello informatico non accetta chi non ha i requisiti richiesti ( e che noi contestiamo) ed è quindi necessario iscriversi con una raccomandata, stampando il modello informatico, compilandolo in ogni sua parte e facendo il versamento della tassa di iscrizione come indicato nel bando.
Poichè il costo è contenuto, riteniamo sia consigliabile effettuare questa procedura: al momento del ricorso, nel caso in cui non vi sia risposta positiva alla nostra diffida, i dati della raccomandata dell'iscrizione dovranno essere forniti al sindacato.
Ricordiamo che la scadenza per la presentazione della domanda (per noi l'invio della Raccomandata) è il 14 giugno.
Un saluto cordiale
lunedì 8 giugno 2015
sabato 6 giugno 2015
giovedì 4 giugno 2015
8 GIUGNO. FLASH-MOB contro la buonascuola
LUNEDì 8 GIUGNO
studenti, insegnanti, ATA e cittadini
ALLE 18.00:
CRITICAL MASS IN BICICLETTA DA PIAZZA VENEZIA
E ALLE 19.00
TUTTI IN PIAZZA DUOMO
PER UN FLASH-MOB
Come abbiamo fatto il 5 maggio,
mostriamoci uniti e compatti
per una riforma intelligente e condivisa,
contro la buonascuola e il Triliguismo:
UNA SCUOLA MIGLIORE
E' POSSIBILE!
La buonascuola di Renzi procede per la sua strada, il DDL di Renzi e Giannini arriva al Senato in questi giorni e per noi questa potrebbe essere l'ultima occasione per fermarlo.
La buonascuola è una riforma pessima, che, tra le altre cose,
altera gli equilibri interni delle Istituzioni scolastiche, togliendo competenze agli organi collegiali, attribuendo ai presidi enormi poteri e relegando i docenti in una posizione di totale sudditanza: di fatto limitando la libertà di insegnamento,
offre ulteriori regalie alle scuole paritarie e privatizza la scuola pubblica, aprendo ai privati ampi margini di controllo della didattica e creando le condizioni per una differenziazione sempre maggiore tra le scuole dei ricchi e quelle dei poveri,
esclude dal piano delle stabilizzazioni migliaia di docenti precari che, dopo anni di servizio, saranno e espulsi dal sistema e costretti ad aspettare un prossimo eventuale concorso,
attribuisce al Governo ampissime deleghe a legiferare per decreto su un gran numero di materie (dalla didattica al contratto, alla gestione delle risorse)
impone alla scuola pubblica italiana, dietro la maschera della retorica del merito, un'ideologia aziendalista e economicista.
In Trentino, inoltre, questa riforma mescolerebbe i suoi malefici effetti al pasticcio del Trilinguismo voluto dal Presidente Rossi: un piano improvvisato e malpensato, che sta già mettendo in gravi difficoltà studenti, docenti, dirigenti e famiglie che ne contestano da mesi il merito e il metodo.
L'Assemblea Generale della Scuola Trentina del 27 maggio scorso ha valutato che la proposta dello sciopero degli scrutini (un'ora nei primi due giorni di convocazione) sia un'arma spuntata, che produrrebbe gravi danni al buon funzionamento delle nostre scuole, senza mostrare la reale entità del dissenso verso questa riforma.
La nostra opposizione a questa riforma e la nostra volontà di cambiare per costruire insieme una scuola migliore, può esprimersi in modo più efficace, attraversando le vie della città.
TUTTI IN PIAZZA:
FACCIAMOCI SENTIRE!
lunedì 1 giugno 2015
Un anno fa
È il 31 maggio di un anno fa, un
sabato sera.
Molto probabilmente a quest’ora
(sono da poco passate le dieci) stai preparando lo zaino per la tua ultima
escursione in montagna. Le solite cose da infilarci dentro, che ormai trovi
senza bisogno di doverle cercare: la maglietta di ricambio, il pile, la
borraccia, la ventina in caso di pioggia, il tuo immancabile passamontagna, che
anche se siamo ormai a giugno in cima potrebbe tirare aria fredda; e,
soprattutto, accanto allo zaino, i tuoi scarponi nuovi, che hai comprato giusto
qualche giorno fa e non vedi l’ora di provare.
Me ne hai parlato proprio ieri
sera, di questi scarponi.
“Alla fine ho scelto un modello
più tecnico, meno classico”, mi hai detto con una competenza impensabile per un
uomo di mare come te. Ma ormai sei diventato un montanaro anche tu; e anche se
spesso ti prendo in giro per la tua goffaggine in discesa o per come arranchi
su certi tratti ripidi, quando c’è in programma un’uscita sei tra i primi che
chiamo. Perché mi fai divertire da matti. E perché non molli mai, costi quel
che costi.
Eravamo alla Bookique, io, te,
Silvia e Lucio, ed è stata una gran serata, una delle tantissime passate
insieme, tra birre, fumate, risate a crepapelle (come quasi sempre, quando c’eri
tu) e discorsi sul nostro futuro a scuola. Siamo entrati in ruolo insieme, io, te
e Silvia, ma voi dovevate ancora discutere la tesina per il passaggio dell’anno
di prova, mentre io l’avevo fatto il giorno prima.
“E occhio, che anche se tutti dicono
che è solo una formalità non si sa mai!”, vi ho detto ridendo, mentre si
brindava. E tu hai ricambiato la risata, mostrando quei
tuoi dentoni bianchi che, scuro com’eri, sembravano d’avorio.
Poi, verso le due o giù di lì, ci
siamo salutati, certi di rivederci di lì a poco. Tu proponevi una bivaccata in
montagna, visto che il 2 giugno cadeva di lunedì e quindi si poteva
approfittarne, ma io, che pure sarei venuto molto volentieri, alla fine ti avevo
detto di no, perché preferivo fare qualcosa assieme a Evely e Martino.
“Tanto ormai la scuola sta per
finire e comincia a fare caldo, ne avremo di occasioni!”, avevo aggiunto.
Quanto mi sbagliavo. E quante volte
ho maledetto me stesso per non aver accettato la tua proposta. Non ci sono
bivacchi, sul Peller.
Nell’ultima immagine che ho di
te, stai slegando la bici fuori dalla Bookique, e io ti saluto alzando la mano
e poi mi avvio verso la macchina, barcollante ma contento. Mi si è impressa
nella mente, quell’immagine, e sono certo che ci resterà finché campo.
Da allora, non c’è stato giorno
in cui non ho pensato a te. E non lo dico per dire, parlo sul serio.
Non so contare le occasioni in
cui mi sembrava impossibile che non fossi in mezzo a noi, ma le ultime due le
ricordo bene: la prima durante lo sciopero fatto il 5 maggio scorso e
clamorosamente riuscitissimo, con insegnanti e studenti abbiamo riempito piazza
Duomo per protestare contro questa bestemmia che è “la buona scuola” e ti
saresti divertito assai; l’altra, pochi giorni dopo, alla festa di San Martino,
che tu adoravi. Mentre mi facevo strada tra la folla continuavi a venirmi in
mente, ti cercavo dappertutto, e a un certo punto, non vedendoti, ho quasi avuto
l’istinto di verificare sul cellulare se mi avessi chiamato. Pensa te che
scherzi può fare il cuore, quando prende il sopravvento sulla mente…
Finché non te ne sei andato, non mi
ero reso conto di quanto fossi affezionato a te. Certo, mi sei stato simpatico
fin dalla prima volta che ci siamo visti, neanche a farlo apposta in montagna,
un’uscita con le ciaspole sul monte Luco organizzata da Antonio, e ti ho subito
voluto bene. Ti consideravo una specie di fratello minore, io che di fratelli
non ne ho, ma non avrei mai immaginato quanto ferocemente mi saresti mancato.
Mi sono successe tante cose, in
quest’anno trascorso senza poterle condividere con te. Quasi tutte belle.
Ho pubblicato un nuovo libro di
racconti, che avrei voluto dedicarti ma poi mi sembrava un gesto troppo
sfacciato, quasi volgare, e ho deciso di no.
E, soprattutto, a febbraio è nata
Ester, che ha pelle e capelli scuri e se potessi vederla diresti di sicuro che
è proprio una vera terrona. Come te, come noi.
A marzo, invece, abbiamo piantato
un ciliegio in tuo ricordo nel cortile del Tambosi, la tua ultima scuola, e la
Preside ha anche fatto affiggere una targa col tuo nome sopra la porta dell’aula
di informatica. È venuta un sacco di gente e alcuni dei tuoi ex studenti hanno
cantato e suonato la chitarra. Avevamo tutti gli occhi lucidi, ma eravamo orgogliosi
di essere lì.
C’erano anche i tuoi genitori e
tuo fratello Alessandro con la fidanzata, e finalmente ho conosciuto tuo padre.
Avrei potuto farlo prima, nelle altre occasioni in cui è venuto a Trento da un
anno a questa parte, ma non mi sentivo pronto: mi avevano detto che ti
assomiglia in modo impressionante, ma a me non è sembrato poi così vero. La voce,
però, quella sì, è identica alla tua. E quando mi sono presentato e lui mi
detto “Ah, tu sei Geno!”, mi è sembrato di risentirla, e ho avuto un brivido.
Anche con la scuola per me è
stato un anno importante. Forse il migliore da quando faccio questo mestiere,
il più ricco di soddisfazioni. Ho insegnato al Da Vinci, dove sono stato da dio
e dove spero di poter restare, anche se sarà dura per i soliti, perversi
meccanismi di punteggi e graduatorie, che abbiamo combattuto insieme senza
riuscire a ottenere quasi niente, ma fieri comunque di averci provato. Da quando
non ci sei più tu, però, a lottare accanto a noi, per me è cambiato tutto, qualcosa
mi si è rotto dentro. All’inizio pensavo fosse una sensazione passeggera ma
poi, a poco a poco, giorno dopo giorno, ho capito che senza il tuo entusiasmo e
il tuo appoggio, senza la tua voglia di vendere cara la pelle e la tua ironia
che sapeva rendere meno amari anche i momenti più difficili, non è più la stessa
cosa. E così la tentazione di mollare si fa sempre più forte, anche se me ne
vergogno e so che dovrei tener duro, non foss’altro per rispetto nei tuoi
confronti. Spero di farcela, ma non te lo garantisco.
Domani, per ricordarti come
meriti, faremo una festa a Malga Pontara, come l’anno scorso. Ci saremo tutti, e
mentre balleremo e canteremo e ci ubriacheremo ognuno di noi, a modo suo, ti
sentirà un po’ meno lontano.
Io conto di farlo leggendo queste
righe scritte stasera. Sempre che riesca a trovare il coraggio, e sperando che il
groppo che avrò in gola non mi impedisca di arrivare in fondo.
Con infinita nostalgia
Geno
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