C’è voluto qualche giorno per digerire quel che è successo, ma ora siamo pronti a raccontarvelo in questo "essenziale" resoconto.
Noi abbiamo innanzitutto ringraziato per l’invito, riconoscendo e apprezzando la discontinuità (almeno in questo) con l’amministrazione Dellai-Dalmaso.
Così abbiamo consegnato al Presidente il nostro appello per il plurilinguismo - corredato da più di cinquecento firme di insegnanti di scuole di ogni ordine e grado - e la bozza del volantino che abbiamo preparato per la campagna tesseramento, nel quale figurano le proposte emerse dalle assemblee degli ultimi mesi, ribadendo l’intento di collaborazione che anima il nostro lavoro, nella prospettiva di migliorare la scuola trentina.
Il Presidente a questo punto ha cominciato a inveire contro di noi, accusandoci di non portare il dovuto rispetto e di tradire la sua apertura con l’affronto di un documento pieno di NO e l’arroganza di una raccolta di firme. Ha sottolineato con una penna la parola «ideologia» che figura nel volantino, decontestualizzandola, e ci ha accusato di essere noi, ideologici e prevenuti, e di nascondere in realtà intenti biecamente politici.
Ha sostenuto di essere attaccato da insegnanti in malafede solo perchè, «dopo vinti ani de ciacere», lui è il primo che davvero sta facendo qualcosa per evitare che il Trentino «el sprofondia en del Mediteraneo». E quindi, «vado avanti».
Inutile il nostro strenuo tentativo di riportare una più corretta interpretazione dei documenti presentati e soprattutto di convogliare la discussione sui contenuti delle nostre proposte. Inutile sottolineare la sostanziale condivisione degli obiettivi ultimi e l’intenzione di fornire soltanto indicazioni che riteniamo utili in quanto competenti (perchè vengono da professionisti della scuola). Inutile rivendicare il valore democratico delle centinaia di firme. Inutile provare a farsi ascoltare o anche solo a parlare senza doversi sovrapporre al suo fiume di invettive a voce alta.
Il Presidente, ormai in piedi da un po’, ha detto infine di non avere nulla da ascoltare e anzi di non avere nemmeno nient’altro da dire. Ha detto che il suo piano per il trilinguismo l’ha già discusso abbastanza con la giunta, la minoranza, il Dipartimento e qualche commissione e che, se davvero abbiamo intenzione di contribuire con delle proposte, dobbiamo fare come tutti gli altri privati cittadini, magari mandargli una mail, che magari le legge, ma alla fine la decisione è sua, visto che la maggioranza dei trentini l’ha votato per questo.
Abbiamo insistito, ma ha preso la sua roba e se ne è andato, ribadendo che «questo non è rispetto».
L’abbiamo richiamato sulla porta: Presidente, la buona scuola di Renzi promette l’azzeramento di tutte le graduatorie e l’assunzione di tutti i precari. Lei cos’ha intenzione di fare? «se si fa a Roma, dovremo farlo anche qui». E’ stata la risposta.
Rimasti con le due Dirigenti del Dipartimento abbiamo provato a riproporre i contenuti specifici delle proposte sul plurilinguismo e anche sul precariato, il contratto, la valutazione e carriere degli insegnanti, l’organizzazione della scuola. Ma il clima era ormai degenerato e non è stato possibile.
La Dott.ssa Ferrario ha spiegato che il confronto con la scuola, essendo impossibile parlare con migliaia di insegnanti, si sta svolgendo attraverso i Dirigenti scolastici (circa 20 incontri previsti sul trilinguismo, gran parte dei quali già svolti): a loro spettava il compito di mediare con gli insegnanti.
In conclusione, la Dott.ssa Ferrario ci ha chiesto di incontrarci nuovamente, entro due settimane nel suo ufficio, per una discussione «tecnica» delle proposte.
4 commenti:
Stavolta vi conviene registrare l'incontro.. o anche solo dichiarare di farlo.. giusto per essere sicuri che non si vada a finire in "ciacere" urlate ad alta voce con il solo scopo di zittirci.
Parlo dalla lontana Val di fassa... e qui il trilinguismo verra' imposto come una monolingua...ossia italiano per italianoe matematica mentre per tutto il resto verra' usato il ladino. Alla faccia della maggior possibilita' di scelta di ogni famiglia e l'arricchimento culturale del bambino. Questa riculturalizzazione e' roba che fa sorridere in confronto al vecchio Min.cul.pop !!!!! VERGOGNA !!!!!!
Franco Piccolroaz Rovereto
Mi è piaciuto ""moltissimo"" il riferimento a "....l’affronto di un documento pieno di NO e l’arroganza di una raccolta di firme" Semplicemente ALLUCINANTE se viene da un rappresentante delle istituzioni pagato col denaro di tutti noi.
Le raccolte firme sono un appesantimento della democrazia (by Maurizio Valentinotti)
http://piudemocraziaintrentino.org/2014/03/29/audizioni-ddl-democrazia-diretta-scuola-promozione-sociale-sindacati-e-fondazione-ahref/
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