lunedì 12 aprile 2010

a metà del guado

Le discussioni che si stanno sviluppando sulla questione della durata delle unità di lezione stanno dimostrando innanzitutto un fatto: questa non è una questione didattica.
Intendiamoci: lo sarebbe in un qualsiasi altro contesto ma, date le condizioni imposte dall'Assessore, tutte le possibili considerazioni didattiche e pedagogiche sono confinate ai margini, tanto da diventare irrilevanti.
Come abbiamo già più volte mostrato in queste settimane, la realtà è che dietro questa falsa alternativa, l'Assessore ha maldestramente nascosto il tentativo di imporre un modello di scuola che, in nome della razionalizzazione economica, squalifica il ruolo sociale, economico, politico e culturale della scuola, offende la dignità professionale ed umana degli insegnanti e smentisce fin da subito le promesse fatte alle famiglie e agli studenti.
L'andamento delle votazioni nei collegi docenti sta dimostrando però che i docenti non hanno nessuna intenzione di farsi prendere in giro: con modalità diverse - dal voto dei 60 minuti al Prati, all'astensione di massa al Russell e al Pilati, fino alla delibera del Buonarroti che addirittura rifiuta di votare - centinaia di colleghi hanno già rispedito al mittente le responsabilità di una scelta che avrà in ogni caso conseguenze nefaste.
(vedi qui il grafico a dimensione intera)
Lo confermano ancora le tante mozioni di denuncia - a partire da quella proposta proprio dagli Stati Generali - che, anche dove non sono state inserite all'ordine del giorno, sono condivise e sottoscritte tanto dai colleghi che propendono per i 60 minuti, quanto da coloro che preferiscono i 50 e tanto più da tutti quelli che in un modo o nell'altro cercano di dare concretezza e visibilità al loro disagio e alla loro indignazione.
Siamo solo a metà del guado... ma stiamo vincendo la corrente: 
è necessario che nei prossimi giorni manteniamo la lucidità e non ci facciamo abbagliare dalle luccicanti dimostrazioni delle miracolose proprietà della iniziativa innovativa dell'Assessore. 
Dobbiamo evitare le divisioni che fanno solo il gioco della Giunta e ricompattarci in nome della scuola che vogliamo: 
Rifiutiamo la responsabilità di una riforma scellerata, 
non forniamo a questa pseudo-riforma i requisiti di legittimità 
che da sola non possiede, 
non cediamo al vergognoso ricatto del potere.
nz e ag

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