domenica 30 dicembre 2012

Rispettatemi


Mi chiamo Alessandra.
Tutto partì negli anni '90. All'età di 13 anni mi trovai a scegliere per il mio futuro...vien quasi da ridere a dirlo, cosa volete che ne sapessi allora del domani...Beh, due erano le cose che amavo: l'arte e i bambini. I miei genitori, che invece di futuro ne sapevano qualcosa, mi dissero "Tesoro, fai le Magistrali, così INTANTO SARAI MAESTRA, poi per fare un'università nel campo dell'arte sarai sempre in tempo!". E così fu. Cinque anni di Liceo Socio Psico Pedagogico, uscita con profitto, con 94/100 nell'a.s. 1999/2000. Poi il diploma all'Università Internazionale dell'Arte a Venezia, voto europeo in uscita A/A, il massimo. Diventai così Restauratrice (specializzata nel settore Sculture Lignee) nel 2004.
Dall'età di 14 anni non smisi mai di lavorare: il mio curriculum è assai divertente, si passa da "badante" a "oste" a "lavapiatti" a "promoter" a "baby sitter" a "cameriera" a "contratto edile" a "educatrice" a "assistente educatore" a "maestra supplente di scuola elementare-scuola materna-sostegno"...la lista è eterna.
Viaggiai, feci la volontaria in Africa, visitai Palestina, Nicaragua, Bosnia, pulii la Galizia dal petrolio con Legambiente.
Feci la restauratrice, ma capii che quello che IO potevo fare per questa Terra passava da loro, dai bambini...capii che ero e sono capace di Dare solo così.
Ognuno trova il suo Sentiero.
Ed io lo trovai.
Lasciai un contratto a tempo indeterminato da 1400 euro al mese per la Scuola, per i bambini.
Per la III fascia dell Graduatorie d'Istituto. Attendendo speranzosa di progredire.

Ora sono madre di due figli. Contando ogni supplenza, sono 8 anni che insegno.
Ho frequentato corsi d'aggiornamento e di Formazione, ultimo quello per diventare "Facilitatrice per l'insegnamento dell'italiano come L2 agli alunni stranieri", 180 ore sudate e vissute con impegno e dedizione.
Ho cambiato scuola quasi ogni anno.
Ho pianto ogni anno a giugno.
Hanno pianto i miei alunni e si sono commossi i colleghi nel dirci addio.

Ogni mattina mi alzo col sorriso e mi reco al lavoro. Chi mi conosce sa quanto io ami gli alunni, il mio lavoro, quanto mi impegni, quanto tempo io vi dedichi e regali ai bambini, quanta carica d'energia scorra tra me e loro.
Io non lavoro al minuto, non lavoro per la paga, la paga mi serve, ma lavoro per i bambini, per sentirmi utile, perché vedo solo in loro il Futuro migliore che spero.
Nella mie classi si ride, si sorride e c'è armonia. Certo si lavora sodo, ma si toccano con mano le emozioni e ci si commuove anche a volte, ci si abbraccia e si condividono esperienze che non dimenticheremo mai.
Ogni anno cambio materie, classe, età degli alunni, scuola, orario, monte ore.
Ma nulla mi toglie forza, coraggio, energia, positività.
Se insegno scienze parliamo di Riciclo, di Energie Rinnovabili, di Consumo Critico, di Educazione all'affettività, 
Se insegno storia e geografia parliamo di Pace, di Diritti, di Paesi Poveri, di Non-Violenza.
Se insegno italiano cresciamo assieme con le Fiabe Tradizionali, con il Teatro.
Usiamo le mani, la testa, il pensiero critico, il ragionamento.
I miei alunni li sogno di notte, perché vivono nel mio cuore, perché il pezzo di strada che faccio con loro mi rende migliore, mi rende quello che sono, mi fa Essere.

Da ANNI attendo che i miei diritti siano rispettati: mi chiamano NON ABILITATA, anche se Berlinguer stesso firmò di suo pugno una lettera in cui mi dichiara Magistrale Abilitata all'Insegnamento, anche se vengo assunta come insegnante, anche se lavoro con i vostri figli da 8 anni, anche se sto con loro più ore al giorno di quanto stia con i miei, anche se senza di noi supplenti la scuola crollerebbe, anche se ho un diploma che mi abilita e gli anni d'esperienza.
Non ho scatti d'anzianità.
Non ho punteggio continuità.
Non posso scegliere né dove, né con che orario lavorare. Le mie dichiarazioni dei redditi sono le montagne russe.
Mamma Provincia, che inizierei a chiamare Matrigna, mi chiama a scuola iniziata da un giorno, per risparmiare 10 giorni sul mio stipendio (che poi mi ridà in A.N.F., in disoccupazione, in Icef ,in sussidio alle famiglie in difficoltà) non permettendomi né di programmare, né di arrivare in classe preparata a settembre (si vergogni la PAT per questo).
Le colleghe di ruolo mi "rubano" quasi ogni anno lo stipendio delle vacanze di Natale e  Pasqua, risorgendo miracolosamente da malattie, o rientrando furbescamente dalle maternità durante i periodi di sospensione dell'attività didattica.

Da ANNI attendo di passare per lo meno in Prima Fascia, accedendo così alle convocazioni di agosto, grazie al mio diploma Abilitante (!!!!!), grazie ai miei 3 e più (cioè 8) anni di contratti continuativi presso la PAT, grazie alle mie abilità, attitudini, esperienze, capacità (che trovo irrispettoso e lesivo della nostra dignità testare con un Test da sudoku o settimana enigmistica).
Ci dicono che dobbiamo aspettare un Corso Abilitante ( e ridai...), il cosiddetto Tfa speciale, che mai arriva, che dovremo pagarci, frequentare in chissà quale sede (Tn o Rovereto), senza il diritto alle 150 ore di permesso allo studio...ma chi siamo superEROI??? Sì, credo di sì.
Ci dicono di aspettare un altro Concorso, perché in Trentino quello nazionale della settimana scorsa non è stato indetto.
Ci dicono che se apriranno le Graduatorie noi di III fascia non lavoreremo MAI più, perché tutta Italia si riverserà qui.

Allora sapete cosa vi dico : NOI il nostro posto ce lo meritiamo, perché ce lo siamo sudato, guadagnato, amato.
Perché , per noi, non è un posto di comodo, anzi, è un posto spesso scomodo, scomodissimo (andate a chiedere a chi lavora in Primiero o nelle Valli più disagiate), perché decidono gli altri il nostro orario, se sarà un part-time a 10 ore con cui ci pagheremo giusto giusto la benzina, o se sarà un tempo pieno.
Per questo sarete sicuri che chi si batte per averlo è perché ne è dedito. Lasciatecelo!!!
Il posto ce lo meritiamo, sia anche un tempo determinato, ma non meritiamo che tutta la COMPETENZA acquisita sia cestinata.
Il posto ce lo meritiamo perché con i nostri curriculum vitae vi possiamo dimostrare che sappiamo vedere il mondo da mille punti di vista, da mille angolazioni.
Non se la prendano quelli di ruolo, ma chi è nella stessa scuola da quando ha 19 anni, stabile e sicuro, forse non ha idea di QUANTO SIA PREZIOSO CIO' CHE HA PER LE MANI, il Futuro delle nuove generazioni, un lavoro che io tratto come fosse la cosa più preziosa del mondo.

Rispettateci. Rispettateci perché amiamo i vostri figli e il loro Futuro.

Assessori, Sindacati, Presidente Dellai, la RESPONSABILITA' del nostro sparire, se così sarà, io la ritengo vostra. E ve ne carico del peso.

Alessandra Decarli, insegnante precaria di scuola elementare di III fascia, Calceranica al lago.

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