(su l'Adige di oggi)
Per quale motivo la Provincia non assume in ruolo tutti gli insegnanti precari che da anni lavorano “stabilmente” nella scuola trentina, con contratti a tempo determinato che si susseguono uno dopo l’altro? E perché tale motivo non è ancora mai stato esplicitamente né pubblicamente reso noto? È su questi interrogativi, secondo Sgst-Fenalt, il neonato sindacato degli Stati Generali, che bisognerebbe incalzare l’assessore Marta Dalmaso, anziché dividersi in sterili polemiche tra chi sostiene che le recenti immissioni in ruolo in provincia di Trento siano un ottimo risultato rispetto al resto d’Italia, e chi invece si dichiara tutt’altro che soddisfatto.
«La richiesta di assunzione immediata su tutti posti oggi effettivamente disponibili, calcolati sull’organico di fatto anziché su quello di diritto, costituisce la nostra priorità assoluta, a maggior ragione dopo l’annuncio di un nuovo concorso», dichiarano Alessandro Genovese e Nicola Zuin, portavoce di Sgst-Fenalt. «Qui non si tratta di fare confronti con il resto d’Italia, né di elemosinare qualche cattedra in più, ma di ammettere finalmente ciò che l’assessore Dalmaso, con la complicità di parte dei sindacati, ha sempre negato: l’esistenza, anche nella scuola trentina, di un tasso di precariato strutturale (pari al venti per cento)». Secondo SGST-Fenalt, una soluzione al problema degli insegnanti precari non è più procrastinabile: «di nuovo sollecitiamo l’Amministrazione ad aprire immediatamente un tavolo di confronto pubblico. Se l’Assessore continua a far finta di nulla, siamo pronti a portare in piazza tutti i precari del Trentino».
Gli Stati Generali stigmatizzano inoltre le recenti affermazioni della segretaria della Cgil scuola Gloria Bertoldi, che auspica l’introduzione di «un nuovo modello di reclutamento del personale docente che preservi i diritti di chi è oggi in graduatoria, ma che sappia offrire anche a chi consegue l'abilitazione all'insegnamento, la possibilità di essere immesso in ruolo sulla base del merito e delle competenze, non solo dell’anzianità di servizio». Affermazioni, secondo Sgst-Fenalt «molto offensive nei confronti dei tanti precari da anni in attesa di una stabilizzazione, perché fondate sull’idea - inaccettabile - che i docenti inseriti in graduatoria vantino soltanto anzianità di servizio e perciò avanzino pretese illegittime. Gloria Bertoldi dovrebbe ricordarsi che chi è inserito nelle Graduatorie Provinciali per Titoli ha dovuto a sua volta abilitarsi per potervi accedere e aspirare a supplenze e posti di ruolo. Tali docenti, oltre all'anzianità di servizio, hanno anche titoli qualificati - acquisiti in base al merito - e competenze specifiche, verificate e valutate tramite concorso e maturate sia attraverso la frequenza di scuole di specializzazione, sia attraverso la pratica concreta di insegnamento. Che adesso tali titoli vengano sminuiti e svalutati è avvilente e vergognoso».
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