Cari compagni precari,
è tempo di passare alla seconda fase dell'operazione "ricorso":
è tempo
di avviare la causa
contro la Pat
1. per farci riconoscere gli scatti di anzianità
2. per ottenere, nella più ottimistica delle ipotesi, la trasformazione dei nostri contratti da tempo determinato in indeterminato.
Per procedere, l'avvocato a cui gli SGST si stanno appoggiando, Franco Moser, invita ciascuno di noi a fargli avere al più presto quanto segue:
1) dati anagrafici (nome, indirizzo, data di nascita ecc.)
2) ricostruzione della carriera, ovvero elenco dettagliato e completo di tutti i contratti stipulati fino all'anno scolastico in corso, con indicazione delle scuole in cui si è prestato servizio
3) indicazione del tipo di abilitazione conseguita (tramite concorso ordinario, riservato, Ssis...)
In questo modo, l'avvocato potrà non solo quantificare con precisione il numero di insegnanti che dovrà seguire nella causa, ma anche organizzare le richieste relative alle diverse posizioni professionali e contrattuali (modalità che stanno seguendo anche gli avvocati dei sindacati).
Vi invitiamo quindi a spedirci
via mail al più presto
quanto richiesto,
penseremo poi noi a girare il tutto all'avvocato.
Sottolineiamo che il questo invito vale non solo per chi, fin dall'inizio, aveva deciso di appoggiarsi agli Stati Generali, ma anche per tutti coloro che, nella prima fase - quella della raccomandata di impugnazione, da spedire entro il 23 gennaio - si erano rivolti ai sindacati.
A tale proposito ricordiamo che - a differenza di SGST - i sindacati chiedono a chi intende essere patrocinato da loro, di sottoscrivere la tessera di iscrizione al sindacato stesso: richiesta che efettivamente può mettere in imbarazzo coloro che non si riconoscono nelle posizioni assunte in questi mesi dai sindacati, per esempio sulle 70 ore!
Un'ulteriore precisazione, per coloro che hanno sollevato un problema di costi: finora - e fino all'avvio della causa vera e propria - tutto il lavoro di documentazione e preparazione del ricorso non comporta alcuna spesa per chi intende avvalersene. Non solo, ma se avviamo la causa è perché ci sono più che fondate ragioni per ritenere di vincerla, quindi l'obiettivo finale (il riconoscimento dei nostri diritti) si coniugherà probabilmente con la condanna dell'amministrazione a farsi carico delle spese processuali. In ogni caso, premesso che più numerosi saremo e minore sarà la quota a carico di ciascuno, l'eventuale costo non dovrebbe scostarsi di molto dalle cifre richieste dai sindacati.
Inviateci presto la documentazione
e fate girare questo invito nelle vostre scuole e nelle vostre mailing list.
Saluti a tutti,
per SGST,
Alessandro Genovese e Nicola zuin
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Gli Stati Generali della Scuola Trentina
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