lunedì 14 marzo 2011

12 marzo

La scuola Trentina comincia a vedere realizzati gli effetti delle scelte che la Giunta Provinciale le ha imposto: 

  • Cancellati gli Istituti Professionali di Stato;
  • Aumentato il numero di studenti per classe;
  • Ridotto  il tempo scuola totale di tutti i corsi di studio;
  • Esautorati di fatto i Collegi Docenti delle loro competenze decisionali; 
  • Diminuito il numero dei docenti, e aumentata la quota dei precari: quasi un quarto degli insegnanti ha un contratto a tempo determinato;
  • Zero assunzioni in ruolo per le scuole superiori, nell’ultimo anno;
  • Aumentate le ore di lavoro, ma lo stipendio è rimasto lo stesso; 
  • Decurtato il fondo d’Istituto con cui si finanziano attività e progetti, tra cui, per esempio, i corsi di recupero delle insufficienze;
  • Aumentati i finanziamenti alle scuole private e paritarie;
  • Stanziati 380 milioni per l’edilizia scolastica. Per l’edilizia, non per la scuola! 

Con quale dignità, in nome della crisi, questa Giunta continua a chiedere sacrifici a studenti e docenti, per poi elargire generosamente alle lobbies della formazione privata e ai magnati del calcestruzzo? 
Mentre parla di innovazione, ricerca e futuro, questa Giunta lega i piedi della nostra Provincia al cemento del passato: anziché stimolare lo sviluppo di un nuovo modello economico e sociale capace di farci navigare sicuri verso il mondo che ci aspetta, rischia di farci affogare nel pantano delle vecchie logiche clientelari.

La scuola che vogliamo ...

Pubblica, inclusiva e laica: Perché riteniamo centrale la sua funzione di garanzia del diritto costituzionale all'eguaglianza di tutti i cittadini, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione,opinioni politiche, condizioni personali o sociali.
Centrale e Strategica: Perché riconosciamo Istruzione, Formazione e Ricerca quali settori strategici per il Trentino, su cui investire politicamente, culturalmente e finanziariamente.
Democratica e trasparente: Perché riteniamo irrinunciabile il confronto con gli studenti, le famiglie, il personale e i docenti
Autonoma e aperta: Perché riteniamo che non spetti alla politica la sua definizione, per quanto riguarda gli aspetti didattici e le nomine dei dirigenti
... è possibile!

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