L'anno scolastico non è ancora cominciato e già i motivi per denunciare la totale disorganizzazione del sistema trentino si affastellano: il caos delle graduatorie, i ricorsi che bloccano le convocazioni, le cattedre che appaiono e scompaiono, la scandalosa assenza di trasparenza nell'amministrazione, l'imbarazzante incapacità dell'assessorato di rispondere alle domande e alle esigenze di docenti, presidi, segreterie e studenti, la preoccupante navigazione a vista dei massimi dirigenti della sovrintendenza, la vuotezza desolante dei proclami dei superpagati consulenti, la criminosa incertezza del diritto che proietta un'ombra letale su tutto il sistema...
Tutto questo continua a ricadere sulla testa degli studenti, dei docenti, dei presidi: è la scuola reale che continua a pagare il caro prezzo dei danni provocati da chi fa della scuola soltanto strumento di clientelari logiche di potere e di miopi politiche di risparmio.
Gli Stati Generali denunciano da mesi la gravità di questa situazione e intendono continuare a smascherare le responsabilità di questo premeditato assassinio della scuola pubblica.
Inizia l'anno scolastico:
parte l'operazione
Cahier de doléances
Raccontateci le ingiustizie di cui siete vittime, le pratiche poco chiare di cui vi siete accorti, i conti che non tornano, i favori agli amici degli amici, le incongruenze, le contraddizioni, le carenze, gli abusi, gli sprechi.
Lasciate un commento a questo post o mandate una mail a scuola.trentina@gmail.com
Presenteremo il conto... e chi rompe dovrà pagare i danni!
SGST
3 commenti:
E che dire dei colleghi PRECARI che, appena insediatisi nelle scuole, si mangiano gli spezzoni dalle 6 ore in giù, alla faccia degli altri?! Non ho parole, e se dicessi quelle che ho in mente verrei denunciato.
Dalmaso & Co. giocano molto produttivamente sul fatto che molti dei nostri colleghi sono di tale pasta e risultano essere moralmente peggiori dei politici, che sono lo specchio della società.
Si chiama diritto di completamento, e c'è sempre stato.
Almeno sapeste le cose...
Si è vero, ma il diritto di completamento lo prevede l'art. 6 del DPP 24.06.2008 n.23-130/Leg che è un regolamento relativo all'art.93 d ella L.P. 7 agosto 2006, n.5.
Si parla di completamento di orario (fino ad un massimo di 24 ore) per i docenti con cattedra ad orario RIDOTTO. La cosa non tollerabile è che gli spezzoni vengano anche assegnati a chi gode già di un contratto a tempo determinato annuale con orario PIENO (18 ore) ... questo a mio avviso è inconcepibile e da denunciare, soprattutto alla luce dei tagli e delle difficoltà che interessano i precari in questo periodo
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