venerdì 20 agosto 2010

Una maglietta rossa contro la precarietà

Su l'Adige di oggi, a pag 25 un servizio sulla nostra iniziativa delle magliette.

ecco qui il testo originale:


Sono in corso presso la Sovrintendenza scolastica, le convocazioni per le assunzioni a tempo determinato: anche quest'anno, a pochi giorni dall'inizio delle lezioni, il sistema scolastico - nazionale e trentino – ricorre alla paziente disponibilità dei precari per coprire la cronica carenza di personale. 

In uno stanzone di via Gilli, centinaia di docenti aspettano il proprio turno, sperando di poter accedere a una delle cattedre disponibili: da anni partecipano a questa sorta di mercato del bestiame, rassegnati, disgustati, incazzati, animati dalla speranza di vedere riconosciuta con un'assunzione a tempo indeterminato, un giorno chissà quando, la loro dignità professionale e umana.

E' notizia di questi giorni che in Italia ci saranno 10.000 nuove assunzioni: pochissime, se si pensa che due anni fa furono 50.000. Una goccia nel mare, se si pensa ai 300.000 precari e agli 80.000 posti vacanti. Ma almeno è qualcosa, rispetto al Trentino: infatti nella ricca autonomia nostrana non ci sarà nessuna immissione in ruolo quest'anno. Come mai Signora Dalmaso? Forse che l'Assessore ha finalmente capito che la sua riforma produrrà nei prossimi anni un drastico ridimensionamento del personale della scuola? O è ancora convinta del contrario e si vuole soltanto togliere un sassolino dalla scarpa nei confronti dei docenti che hanno criticato la sua iniziativa innovativa? 

La scusa ufficiale è quella dell'incertezza gettata sulle graduatorie dalla sentenza del TAR di Trento, che ha giustamente bocciato il provvedimento con cui la Giunta voleva attribuire ben 40 punti di bonus a chiunque avesse insegnato in Trentino (anche nelle scuole private e paritarie) per tre anni consecutivi: un sistema spacciato per garanzia della continuità didattica, ma evidentemente architettato soltanto per favorire gli amici degli amici, in barba alla Costituzione della Repubblica.

L'impasse non ha tuttavia bloccato ben 16 “passaggi di ruolo”, (i trasferimenti di docenti già di ruolo, da un ordine di scuola o da una classe di concorso ad un'altra): secondo la normativa vigente, tuttavia, questi passaggi non possono superare il 25% delle nuove assunzioni. Dunque l'Assessore, per rispettare la Legge, dovrebbe dirci quando assumerà i 48 precari che ne hanno così acquisito il diritto.
Sullo sfondo di questa scena tragica resta un panorama deprimente, punteggiato da questioni di assoluto rilievo, alle quali, da anni, il Ministero, come la Giunta, fingono di rispondere con tanti bei discorsi sulla meritocrazia e sulla centralità della scuola, di fatto invece seguendo una politica che ha ulteriormente impoverito la scuola pubblica, abbassato il livello della preparazione degli studenti, umiliato e precarizzato il lavoro degli insegnanti.
Gli Stati Generali della Scuola Trentina continuano a denunciare questa situazione, assurda da qualsiasi punto di vista, scientifico, pedagogico, economico e sociale: per manifestare il profondo dissenso nei confronti di questa miope politica scolastica stanno distribuendo le loro magliette rosse, da cui un fantasma arrabbiato ricorda che “L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Non sulla precarietà”. Dalmaso, se ci sei, batti un colpo!

Nicola Zuin e Alessandro Genovese – Stati Generali della Scuola Trentina


(se ne parla anche al TG di TCA)

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