domenica 6 aprile 2014

Lavoriamo insieme per una scuola migliore: I cinque punti della proposta di SGST


1. Costruiamo un dialogo efficace

  • Serve superare lo scontro di interessi particolari e l’arroccamento corporativo per costruire insieme la scuola trentina, condividendo esperienze, strumenti e competenze.
  • L’imposizione delle riforme (come è stato finora) suscita soltanto rifiuto e resistenza o peggio passiva rassegnazione: 
  • la qualità si può produrre soltanto con la cooperazione e la condivisione di obiettivi e strumenti.


La proposta:

il futuro della scuola trentina deve poter essere costruito su un tavolo in cui le rappresentanze istituzionali (amministrazione, OO.SS. riconosciute e consulte dei genitori e degli studenti) incontrino le reali soggettività che animano la scuola: insegnanti, studenti, famiglie, società, libere organizzazioni... devono potersi confrontare e contribuire all’individuazione e soluzione dei problemi, nonché a disegnare e realizzare la scuola di cui la nostra Provincia ha bisogno



2. Risolviamo definitivamente il problema del precariato


  • Gli insegnanti precari che lavorano nelle scuole della nostra provincia sono più di un quarto del totale. Quegli insegnanti servono e sono essenziali! 
  • Il precariato è un costo insostenibile: per gli insegnanti, per l’amministrazione, per il sistema scolastico 
  • Il sistema di gestione delle graduatorie e delle supplenze è un girone dantesco 
  • La stabilizzazione dei precari non può essere merce di scambio o oggetto di ricatto: è un diritto peraltro sancito dalla normativa europea ed è il miglior modo di apportare qualità al sistema scolastico. 
  • la stabilizzazione dei precari non costa nulla. nemmeno un euro 

La proposta:
1. semplificazione del sistema delle graduatorie con la creazione per ogni classe di concorso di una graduatoria unica, equa rispetto ai diritti maturati e destinata ad esaurirsi definitivamente.


La graduatoria assorbirà tutti i docenti non ancora di ruolo, (abilitati e non), e prevede un nuovo sistema di attribuzione del punteggio che tenga conto del servizio (maggiorato se svolto con abilitazione), della formazione (titoli veri, non corsi Forcom), della continuità territoriale (tre punti all’anno, a partire dal terzo).

Questa graduatoria serve sia per le assunzioni in ruolo che per le supplenze annuali e temporanee, che vengono assegnate tutte in dipartimento in due convocazioni (fine agosto e inizio settembre), lasciando agli istituti solo le supplenze brevi

Solo una volta esaurita, la graduatoria unica sarà sostituita da regolare sistema concorsuale.

Fino a quel momento è sospesa ogni procedura abilitante.


2. avvio immediato di un piano triennale di assunzione su tutti i posti disponibili sull’organico di fatto:

  • la copertura dell’organico di fatto con contratti a tempo indeterminato produce qualità del sistema (continuità) e NON rappresenta un costo (gli stipendi sono identici) e anzi riduce i costi di gestione. 




3. Rompiamo il tabù della valutazione dei docenti

  • avviamo un dialogo aperto sulla valutazione dei docenti, coinvolgendo innanzitutto i docenti e gli studenti

La proposta:

  • immaginiamo forme incentivanti e premianti, non censorie o punitive che mirino all’incremento della qualità del sistema educativo 
  • troviamo forme che garantiscano i docenti e gli studenti da meccanismi clientelari 
  • inseriamo la valutazione dei docenti in un sistema articolato di valutazione di sistema 


4. Definiamo le forme della prestazione dei docenti

La proposta
  • introduciamo a scuola l’uso del cartellino 
  • misuriamo e regoliamo definitivamente il tempo di lavoro dei docenti, con una chiara suddivisione del tempo per la didattica in classe, la preparazione delle lezioni e la correzione delle verifiche, l’aggiornamento, le altre attività della funzione docente, le attività di programmazione, le attività di recupero e approfondimento ecc. 
  • dotiamo le scuole di strutture e attrezzature che permettano il lavoro pomeridiano dei docenti e che trasformino i palazzi in luoghi vivi di lavoro, studio e ricerca per tutta la comunità scolastica 

5. Guardiamo in prospettiva la scuola trentina

Che scuola vogliamo fare?
  • la scuola delle 3i, la scuola delle competenze, oggi la scuola del trilinguismo e del Clil... forse sono buone idee, ma rischiano di essere concetti e formule astratte, calate dall’alto sulla base di mode culturali o di modelli ideologici.
Per evitare quindi inefficaci, costosi e dannosi esperimenti:
  • Abbandoniamo la logica della “vetrina” in cui vendere simulacri di modernità
  • istituiamo tavoli di lavoro ampi e aperti 
  • condividiamo proposte, dubbi e alternative 
  • valutiamo le risorse disponibili e investiamole nel modo migliore. 

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