sabato 16 ottobre 2010

la dignità è un bene comune

Il modo in cui l'iniziativa innovativa è stata imposta a tutte le scuole, prima ancora che i suoi contenuti, ha costituito un esplicito assalto alla  dignità professionale dei docenti, i quali - in larghissima maggioranza - si erano espressi negativamente, votando per le ore da 60 o rifiutandosi di votare una falsa alternativa. 
L'accordo con la PAT siglato dai sindacati (CGIL e CISL) - relativo alle modalità di recupero delle 70 ore che derivano dalle unità orarie da 50 minuti - è un ulteriore segnale della esplicita volontà di approfittare della nostra disponibilità.
L'assordante silenzio delle OO.SS. di fronte alla proposta degli Stati Generali di verificare  con un referendum la corrispondenza tra la loro scelta e la volontà dei lavoratori dimostra, senza ulteriori margini di dubbio, che la spaccatura tra la scuola reale e la scuola rappresentata dalle istituzioni è definitiva e insanabile.
Si tratta ora perciò di trovare tutti i modi possibili per rivendicare la nostra dignità, per denunciare il vergognoso smantellamento della scuola pubblica, per sottrarsi concretamente all'umiliazione che ci vorrebbero imporre.

Una possibilità l'hanno individuata i colleghi del Galilei, che si sono impegnati a non organizzare - per quest'anno - viaggi d'istruzione con pernottamento o iniziative che superino i tetti orari che ci vengono riconosciuti.
Infatti, a fronte di un pignolo conteggio dei minuti di recupero svolto in attività didattiche o simili, l'accordo OO.SS.-PAT prevede di riconoscere forfettariamente solo fino a un massimo di 4 ore al giorno per i viaggi di istruzione (art. 2 comma 2). Una proposta effettivamente inaccettabile.

L'iniziativa ha subito raccolto l'adesione di molti docenti del Galilei e si è rapidamente estesa ad altre scuole: Da Vinci, Curie, Russell, Pilati, Guetti... e ci auguriamo possa coinvolgere tutte le scuole della provincia.
Diffondete l'iniziativa nelle vostre scuole, sensibilizzate i colleghi, parlatene nei consigli di classe, al momento della programmazione e chiedete di inserire la lettura di un documento all'ordine del giorno del prossimo collegio docenti. Raccogliete quante più adesioni possibili. Teneteci informati.


Qui potete trovare il documento redatto al Galilei, da utilizzare o modificare secondo le esigenze.
(https://docs.google.com/document/edit?id=1V8FqR5g9i0ZnjSYCMSNW9G-9ky9uXaxKwWkieTY15Os&hl=it&authkey=CLPZ8YcD)

Qui abbiamo preparato una versione più sintetica, da far leggere ai colleghi più pigri.
(https://docs.google.com/document/edit?id=1l0-YJ3YMSnSBDPmoEJ_nBgRnE5_vLWo4Ms12KO0bBJU&hl=it&authkey=CMLj998P)

Alcuni colleghi hanno sollevato il problema "morale" nei confronti degli studenti: parlatene anche a loro, spiegate loro come stanno le cose... capiranno, perché, a differenza di chi ci vorrebbe rappresentare... gli studenti ci rispettano.

Teneteci informati.
SGST

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non credo sia vera l'ffermazione riguardo alla volontà dei docenti di preferire i 60 minuti rispetto ai '50 (con le conseguenze occupazionali che comporta)...

SGST ha detto...

la scelta dei 60 minuti è stata spesso l'unica possibilità di opporsi all'imposizione dell'iniziativa innovativa.

Anonimo ha detto...

la questione è più profonda: il nostro lavoro non si misura in minuti! ci sono tanti altri lavori che non sono quantificabili in ore ma che sono pagati in modo forfettario: perchè il nostro deve essere ridotto ad un mero calcolo di minuti di lezione?
quante ore dovute (oserei dire sommerse) facciamo - preparazione lezioni, correzione temi ecc? quante ore ufficialmente non dovute (o se volgliamo "oltre il dovuto") ma necessarie x lavorare bene ognuno di noi dedica alla ricerca, aggiornamento, relazione/confronto con colleghi studenti genitori?
quanto tempo "perdiamo" x tornare a scuola a recuperare 10'?
basta!
nell'immaginario collettivo l'insegnante lavora 18h ed ha tre mesi di vacanza!!
ne ho piene le tasche: l'unico motivo x cui insegno è che mi piace, altrimenti avrei cambiato lavoro da un bel po'.
Un precario storico.

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con il collega "precario storico"; perchè non si va a controllare se in altri settori lavorativi( in cui per l'opinione pubblica si lavora 8ore al giorno)l'effettivo lavoro risulta essere pari a 8x 60m al giorno? Si può fare un controllo a campione e scoprire ahimè che, tra chiacchiere, pause caffè e scuse tra le più varie addotte per allontanarsi dal posto di lavoro, le ore realmente prestate sono di lunga inferiori al dovuto.
Basta aggirarsi nei corridoi della sovrintendenza, delle sedi sindacali, degli ospedali, nelle scuole(personale ATA), negli uffici dell'agenzia delle entrate(il bar interno pullula di impiegati a tutte le ore del mattino!!!!)dell'inps eccc.....quanti esempi di personale che fa gli straordinari per farsi i cavoli propri!!!?una mia conoscente è riuscita a laurearsi in medicina studiando durante gli straordinari!!!!forse la soluzione a tutto questo potrebbe essere il cartellino con orario 8- 16 in cui il docente espleta tutte le sue attività....pagato proporzionalmente e secondo gli standard europei...caro collega ne ho piene le tasche anch'io e se non fosse per l'entusiasmo che ancora ho per questa professione...
la depressione, il senso di frustrazione,il sentirsi soli in questo progetto educativo,avrebbero preso sicuramente piede.....anonima di ruolo da 30 anni