come avrete saputo tutti, la prevista verifica di febbraio dell'iniziativa innovativa si sta realizzando con i soliti metodi carbonari a cui l'Assessore ci ha ormai abituati: due dirigenti della PAT stanno facendo il giro delle nostre scuole per avere dei colloqui (individuali) con i presidi e coi membri dello staff di dirigenza, per chiedere come sta andando l'applicazione dell'iniziativa innovativa.
Ancora una volta noi docenti non siamo stati consultati.
Dobbiamo allora trovare il modo di far sapere cosa ne pensiamo, prima che Giunta e sindacati dalla firma facile ci sbrodolino di nuovo la loro "soddisfazione per il successo dell'iniziativa e sulla qualità e sul futuro e sullo studente al centro e certo alcune difficoltà iniziali, ma siamo sulla strada giusta....".
Già qualcosa si sta muovendo:
- Al Russell di Cles, la settimana scorsa il collegio ha votato di inviare all'Assessore e ai dirigenti del Servizio Scuola il documento che riportiamo in calce.
- Un documento simile sarà sottoposto al collegio del Battisti il 13 marzo
- Al Da Vinci si stanno organizzando per fare altrettanto.
- Al Maffei il collegio ha predisposto un questionario per raccogliere il parere dei docenti.
- Al Pilati i docenti invieranno all'Assessore il verbale del collegio in cui discuteranno dell'iniziativa e della sua verifica.
Diamoci da fare, facciamo sentire la nostra voce: è giusto che si sappia cosa ha prodotto l'iniziativa innovativa. E se parteciperete alle assemblee sindacali previste in questi giorni, ditelo anche a loro che razza di porcata hanno firmato.
Teneteci informati,
ciao,
nz e ag
ecco il documento votato a Cles: fatevi ispirare!
Il Collegio Docenti del Liceo Russell di Cles, preso atto che sono in corso, presso le scuole superiori della Provincia, degli incontri di “monitoraggio” tra funzionari della PAT e Dirigenti, ha giudicato molto negativamente il fatto che non si sia prevista in alcun modo una partecipazione dei docenti alla verifica dell'"iniziativa innovativa". Ciò è apparso particolarmente grave considerato che il mondo della scuola aveva già valutato l’intero percorso della riforma assai carente sul piano del coinvolgimento e della partecipazione democratica; i docenti si aspettavano che almeno in sede di verifica si trovasse il modo di accogliere il loro parere.
In particolare, questo Collegio ritiene che le modalità di recupero delle 66 ore abbaiano portato ad una situazione paradossale, che vede alcuni docenti costretti a impiegare il proprio tempo in attività spesso poco professionali e di scarsa rilevanza didattica e altri a rinunciare alla realizzazione di attività collaudate, fino all’anno scorso garantite agli studenti.
L’iniziativa innovativa ha inoltre creato uno stato di incertezza, confusione e disparità di trattamento fra gli stessi docenti. Qualche esempio: attualmente nessuno sa cosa accadrà se a fine anno il recupero non sarà completato; alcuni docenti sono obbligati a recuperare mentre altri no; gli insegnanti di alcune scuole devono recuperare 10 ore in più rispetto ai colleghi di altri istituti (a seconda che il recupero sia calcolato in unità orarie da 50 o 60 minuti)